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Il nuovo redditometro di Meloni non piace agli alleati

Scritto da vocealta

Il decreto del viceministro Maurizio Leo, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 20 maggio, riporterà in funzione il redditometro. Il redditometro è il sistema che permette di determinare il reddito complessivo delle persone fisiche. Attraverso delle tabelle degli acquisti consentirà di mettere a confronto guadagni con le spese. Il meccanismo di accertamento si configurerà attraverso la somma delle spese certe sostenute in un anno, di quelle presunte riferite a beni o servizi detenuti dal contribuente, delle spese dei famigliari a carico, delle spese essenziali per conseguire uno standard di vita “minimamente accettabile” pari alla “soglia di povertà assoluta” calcolata sempre da Istat, degli incrementi di patrimonio, della quota di risparmio formata nell’anno e non usata per consumare o investire.

Le voci censite ad oggi sono 56, fanno riferimento ad elementi indicativi di capacità contributiva, come le spese sostenute dal contribuente e la propensione al risparmio.

L’accertamento per ricostruire il reddito sarà possibile attraverso la comparazione con i dati in possesso dell’Anagrafe Tributaria o nella disponibilità dell’amministrazione finanziaria, come i pagamenti tracciati. Gli incroci delle banche dati serviranno a stanare i soggetti a rischio.

Qualora il totale rintracciato dovesse superare del 20% il reddito dichiarato allora il contribuente sarà chiamato a giustificarsi davanti all’Agenzia delle entrate. Qualora dopo il confronto si rinvengano delle incongruità si procederà con la fase del contraddittorio obbligatorio, nel quale il contribuente dovrà giustificare di fronte al fisco come fa a tenere quel tenore di vita. Se le giustificazioni non dovessero essere considerate sostanziose si entrerà  nella fase successiva, quella dell’accertamento. 

La spinta di Leo ad intervenire arriva dopo le critiche della Corte dei Conti. Ma in stagione di campagna elettorale i malumori all’interno della maggioranza non si sono fatti attendere. “Forza Italia è sempre stata contro il redditometro”, dichiarano esponenti azzurri. “Mi sembra di capire che sia un provvedimento fatto dal viceministro Leo quindi chiedete a FdI”, dichiara all’ANSA il capogruppo della Lega in Senato, Massimiliano Romeo. “La trovo solo un po’ strana come proposta, perché noi del centrodestra siamo stati sempre stati critici su questi strumenti”.

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