Il Consiglio Comunale di Seattle (Stati Uniti) ha deliberato la cosiddetta “Amazon Tax”. Mentre in Europa si discute dell’aliquota che i giganti del web dovranno pagare ai paesi del vecchio continente, negli Stati Uniti si vorrebbe “sfruttare” i ricavi della multinazionale nata proprio nello stato di Washington a fini di redistribuzione del reddito, limitando il problema dei senzatetto.
Con voto unanime (9 a favore e 0 contro l’adozione del provvedimento), il Consiglio Comunale di Seattle, ha deciso di istituire, per le imprese che producono almeno 20 milioni di ricavi annuali, una nuova tassa che prevede una donazione di 275 dollari per ogni dipendente. Lo scopo dell’amministrazione comunale è quella di raccogliere 50 milioni di dollari da redistribuire alle persone che non hanno una casa.
Ora la palla passa al sindaco della città, Jenny Durkam, che si è dimostrata spesso perplessa e non ha sciolto la riserva riguardo la possibilità di mettere il veto alla proposta.
Immediata la risposta dell’azienda, nata proprio a Seattle, che si è detta «delusa da tale provvedimento». Il colosso mondiale creato da Jeff Bezos, in una nota rilasciata alla stampa si definisce «preoccupato dal futuro creato dall'approccio ostile e dalla retorica del consiglio comunale, che ci costringe a porci domande sulla nostra futura crescita (nella città, ndr.)».
Drew Herdener, vicepresidente di Amazon, che ha il suo quartier generale proprio nella città del Nord-Ovest degli Stati Uniti, tuona contro l’amministrazione comunale: «La città non ha un problema di entrate, il problema è l'efficienza della spesa».