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Iago, l’Otello ribaltato non entusiasma nessuno

Venezia dei giorni nostri, facoltà di architettura. E’ l’ambientazione del blasonatissimo film “Iago”, una rivisitazione moderna della tragedia shakespeariana di Otello, uscito da pochi giorni nelle sale cinematografiche italiane e già posizionatosi nei più chiacchierati commenti per quel che concerne il gradimento, il pubblico, la critica. E’ proprio quest’ultima a tenere banco visto che in ogni dove stronca il lavoro di Volfango De Biasi sul quale c’era l’attesa e la curiosità di molti che per lo più rimarranno delusi a causa di un film tecnicamente non eccelso. Alla splendida e raffinata cornice di Venezia, infatti, si contrappongono delle evidenti discordanze dalla tragedia originale alla commedia popolare attuale.
La trama vuole che Iago (Nicolas Vaporidis) sia un brillante laureando dalle origini umilissime che va a scontrarsi con l’aristocrazia più nobile degli ambienti lagunari ed in particolare con l’autorevole e facoltoso Otello (Aurelien Gaya), figlio di un potente amico del Rettore Brabanzio che, grazie alle salde conoscenze ed ai forti legami, riesce a scippare a Iago ed ai suoi meriti il posto di Responsabile nel progetto di allestimento della Biennale. Lo stesso Otello premediterà di conquistare la bella Desdemona (Laura Chiatti), figlia del Rettore, di cui Iago è perdutamente innamorato.
E’ a questo punto che il film si mostra in una veste diversa in quanto il protagonista, accecato dalla gelosia e dall’odio, con l’aiuto di Emilia, Roderigo e Cassio, inizia a consumare la sua vendetta contro Otello, scatenando una lotta strategica senza esclusione di trappole, insidie e macchinazioni per riconquistare l’amata Desdemona.

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