Plaisir de vivre

I capolavori di Picasso nella prestigiosa Albertina di Vienna

Scritto da vocealta

Pablo Picasso è stato indubbiamente uno degli artisti più importanti e influenti del ventesimo secolo. Il cinquantenario della sua morte nel 1973 ha suscitato quest’anno un rinnovato interesse internazionale, alimentato anche dalla vasta produzione che ha reso possibile l’esposizione delle sue opere in numerosi musei. Anche l’Albertina di Vienna ha dedicato una mostra all’artista, attingendo alle sue collezioni domestiche.

Il co-curatore dell’iniziativa, Klaus-Albrecht Schröder, insieme a Constanze Malissa, spiega: «Disponiamo di importanti lavori da tutte le fasi produttive, a cominciare dal Periodo Azzurro e dalla malinconica “Bevitrice assopita” del 1902, con cui Picasso rielaborò il suicidio dell’amico Carlos Casagemas, via via fino ai lavori degli ultimi anni: in tutto esponiamo oltre 60 delle 150 opere dell’Albertina, per rendere omaggio ad un artista che già in vita divenne archetipico. Con Picasso siamo di fronte ad un artista che non soltanto si impose con la sua arte riuscendo ad essere pioniere in ogni sua fase, ma che seppe farsi star mediatica. Nessun artista prima di lui godé di un tale interesse da parte dell’opinione pubblica».

Picasso era un talento precoce e travolgente, che entrò all’Accademia di Belle Arti di Barcellona a soli 14 anni. Dominò il mondo dell’arte fino alla sua morte, avvenuta quando aveva quasi 92 anni. Era un artista originale, volitivo e imprevedibile, capace di reinventarsi periodicamente. Era anche un dongiovanni incallito e fu al centro di movimenti artistici fondamentali e di una serie di relazioni amorose. La mostra di Vienna presenta dipinti, disegni, incisioni e litografie di ogni periodo. Tra le opere esposte, spiccano l’incisione del 1904 “Il pasto frugale”, che rappresenta in modo essenziale e pregnante la povertà; l’olio “Le carte da gioco”, creato nell’estate torrida del 1912 a Céret, nel sud della Francia, quando Picasso era accanto a Eva Gouel; l’olio “Donna in un cappello verde” del 1947, che ritrae la compagna Françoise Gilot; e il sorprendente e colorato dipinto “Paesaggio mediterraneo” del 1952, realizzato utilizzando anche vernice industriale Ripolin, che raffigura la Villa La Galloise sulla Costa Azzurra, dove Picasso visse dal 1948 con Françoise Gilot e dove nacque la loro figlia Paloma.

Nell’Albertina viene dato spazio anche all’arte della ceramica, alla quale Picasso si dedicò con passione nel secondo dopoguerra nel villaggio di Vallauris, creando oltre 4000 pezzi. Fu durante questa attività che conobbe la sua futura e ultima moglie, Jacqueline Roque, che sposò all’età di 80 anni nel 1961. Nell’esposizione dell’Albertina vengono presentati per la prima volta al pubblico due lavori: uno del 1911/12 appartenente al periodo cubista analitico, intitolato “L’étagère”, un dipinto ad olio caratterizzato da un’astrazione marcata e tonalità che vanno dal grigio al marrone; e un olio chiave del surrealismo datato 1929, intitolato “Donna, scultura e vaso di fiori”. Entrambe le opere provengono dalla collezione svizzera Barbier-Mueller e dopo la chiusura della mostra rimarranno in prestito all’Albertina.

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