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Giustizia, Racanelli (MI): “Recuperare centralità del plenum Csm”

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“Durante questo mandato, il Consiglio superiore della magistratura si è indubbiamente caratterizzato con spirito riformista ma pongo una domanda provocatoria: stiamo assistendo a un proliferare di linee guida da parte del consiglio su molti temi, alcuni anche strettamente legati all’esercizio delle funzioni giudiziarie in senso stretto. Verso quale ruolo del consiglio stiamo andando?”. È quanto ha dichiarato il procuratore aggiunto a Roma, Antonello Racanelli, segretario di Magistratura indipendente (MI), aprendo i lavori del convegno promosso da MI presso la biblioteca della procura generale della corte d’appello di Roma a cui tra gli altri hanno già preso parte il presidente emerito della Consulta, Annibale Marini, insieme al segretario generale Anm, Edoardo Cilenti, e al primo presidente della corte di cassazione, Giovanni Canzio.
Racanelli ha aggiunto: “Da un lato stiamo attenti ad aumentare i poteri del Csm (si vedano le ipotesi di riforma dell’art. 2 Legge Guarentigie), dall’altro difendiamo le prerogative del plenum del consiglio rispetto alle competenze del comitato di presidenza. Quindi sì alla centralità del plenum, ogni altra manifestazione di pensiero, pur provenendo da fonti autorevoli, non rappresenta il pensiero del Csm. Il vice presidente, ad esempio, non ha il potere di indicare la linea all’organo di autogoverno e di esprimere la posizione del Csm”.

 

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