Archivio di Sport

Furia Moratti

Il 275° derby della Madonnina va al Milan di Massimiliano Allegri che, dopo il temporaneo sorpasso della Lazio, torna ad essere la squadra leader del campionato.
Partita dai ritmi non troppo spumeggianti decisa sin dall’inizio grazie al rigore trasformato da Ibrahimovic che risponde nel miglior modo ai fischi che si levavano dalla Nord ogni volta che toccava palla. Nell’arco dei novanta minuti Milan comunque sia sempre più attento e più in palla rispetto all’Inter che tra gli infortuni e il momento che attraversa è un immagine che poco, forse per niente, ricorda l’armata dello Special One che proprio nei momenti difficili aveva il coraggio di osare ed arrivare a schierare anche quattro punte più Sneijder e riuscire a ribaltare lo svantaggio; altri tempi penserà Massimo Moratti.
Lo stesso presidente non punta il dito contro un giocatore in particolare o contro il tecnico. E’ la situazione, nel suo complesso, a non piacergli affatto. E questo, a volerla vedere come in realtà è, ha tutta l’aria di essere l’antipasto di un esonero.
Rafa Benitez è consapevole di essere in bilico ed il rischio di non mangiare il panettone è molto più di una remota ipotesi: ciò è determinato un pò dal fatto che la squadra, non metabolizzando ancora l’addio di Mourinho, non lo segue ed un pò perchè Moratti è sempre stato scettico sulla scelta di affidare la panchina allo stesso. Logico a questo punto ed alla luce della posizione di classifica, pensare a un cambio. Già da una settimana dalle parti dell’Inter il nome di Spalletti era più che nell’aria. Ora, che l’ex tecnico giallorosso ha chiuso da vincente il suo campionato russo con due giornate d’anticipo, la voce di un suo approdo, nell’immediato, ad Appiano si fa sempre più forte (altrimenti a giugno si proverà a strappare il si di Pep Guardiola). Non resta che attendere, ma per Moratti il tempo e la classifica stringono.

Riguardo l'autore

vocealta