Economia

Manovra, via il fondo Covid e proroga al superbonus 110%

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Cambia parecchio, ma non nella sostanza, la manovra ai tempi del Covid. I quasi 5 miliardi messi a disposizione hanno accontentato maggioranza e opposizione, che incassano centinaia di novità.

 

Nel primo (e sostanzialmente unico) passaggio parlamentare alla Camera, la manovra perde il fondo Covid da 3,8 miliardi – sostituito dal nuovo scostamento di inizio anno per il decreto Ristori 'finale' – che viene diluito in centinaia di emendamenti: dal miliardo per l'anno bianco degli autonomi fino ai 100mila euro per creare un master in medicina termale, passando dalle centinaia di assunzioni di Inps e ministeri. A questo si aggiungono le modifiche finanziate con gli 800 milioni lasciati fin dall'inizio a disposizione dei parlamentari, mentre la decontribuzione per il Sud perde 3 miliardi in due anni di coperture del React Eu, che vanno a sostenere una serie di altre misure presenti nel testo base della legge di Bilancio, e vengono sostituite da coperture in deficit per distribuire meglio, su richiesta di Bruxelles, l'utilizzo dei fondi europei.

 

L'esame dell'Aula, causa ritardi della commissione Bilancio, slitta al 21 dicembre e fa sfumare la possibilità di chiudere tutto, anche al Senato, prima di Natale. Ma in una maratona di 48 ore, dopo settimane di stand by, tra faldoni che si accumulano e riformulazioni delle riformulazioni, in un caos oramai quasi abituale durante le sessioni di bilancio, in commissione trovano accoglienza le richieste più disparate, alcune di grande rilievo come la 'cig' per gli autonomi. Si tratta di una prima misura che cambia il welfare per le partite Iva, in attesa della riforma complessiva degli ammortizzatori, e che introduce un assegno fino a 800 euro per sei mesi a chi dimezza il reddito.

 

Ma è l'emergenza che continua a farla da padrone, con il focus sui vaccini che saranno senza Iva, come i tamponi, e che saranno somministrati da 3mila medici e 12mila infermieri assunti ad hoc per i prossimi 9 mesi, il nuovo pacchetto da mezzo miliardo di aiuti al turismo – cui si aggiungono altri 500 milioni per aeroporti e servizi di handling colpiti dal crollo dei voli – e una serie di interventi per le varie filiere, dal tessile alla canapa. Per tamponare il rischio licenziamenti, quando a marzo finirà il blocco, arriva sia il contratto di ricollocazione esteso ai disoccupati con la Naspi, non solo a chi percepisce il Reddito di cittadinanza, e anche la possibilità per le 'mid cap' da 250 dipendenti del contratto di espansione, che consente uno scivolo lungo verso la pensione.

 

Raddoppiano poi i fondi per la produzione e l'importazione della cannabis terapeutica. La commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento alla manovra, a prima firma Riccardo Magi, che stanzia tre milioni e seicentomila euro per la produzione e settecentomila euro per l'importazione della cannabis utilizzata a fini terapeutici nel 2021. Niente da fare invece per la liberalizzazione della cosiddetta cannabis light, con una percentuale di Thc inferiore allo 0,5%.

Guarda invece al futuro, sperando sia un volano per agganciare la ripresa, la proroga del superbonus al 110% sulle ristrutturazioni green, che il Movimento 5 Stelle in primis, seguito da tutti i gruppi parlamentari, avrebbe voluto vedere da ora esteso fino al 2023.

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