Economia

Istat, nel mese di marzo l’occupazione è cresciuta soprattutto tra i giovani

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Sono incoraggianti i nuovi dati dell’Istat sull’occupazione. Secondo l’Istituto di statistica, nel mese di marzo, il tasso di disoccupazione è rimasto stabile all’11%, dato più basso dal 2012, comunque lontano di circa cinque punti percentuale dai livelli precrisi.

Rispetto al mese di febbraio cresce il numero degli occupati di 62 mila unità a cui si associa un calo di 104 mila di cittadini inattivi. In aumento anche il tasso di occupazione (il rapporto tra il numero di occupati e la popolazione di riferimento in età lavorativa) che registra un incoraggiante 58,3% (+0,2% rispetto al mese di febbraio), che si avvicina al 58,5% del 2008.

Sorridono i giovani che vedono scendere il tasso di disoccupazione tra i 15 e i 24 anni dello 0,9% rispetto al mese di febbraio stabilendo il dato più basso dal dicembre 2011 (31,7%). Analizzando i dati si notano delle controtendenze rispetto al passato legate principalmente alla crescita dell’occupazione degli under 35, che, nella fascia 15-34 anni, crescono di 68 mila unità. Cala, invece la fascia tra i 35 e i 49 anni (-59 mila occupati) mentre aumenta, a cause degli effetti delle dinamiche anagrafiche e delle riforme pensionistiche, la fascia tra i 50 e i 64 anni (+53 mila).

Il quadro generale risulta meno positivo per quanto riguarda le tipologie di occupazione. Dei 62 mila occupati in più, 56 mila sono indipendenti (liberi professionisti, imprenditori, artigiani ecc) contro i 6 mila dipendenti. Di questi 8 mila sono lavoratori con contratto a tempo determinato mentre calano di 2 mila unità i lavoratori con un contratto stabile.

Rispetto al mese precedente, aumenta il numero di uomini (+81 mila) e diminuisce quello delle donne (-19 mila), ma nonostante questi numeri il livello tendenziale, riferito al trend dell’intero anno, restano ampiamente positivi per entrambi i sessi.

Infine, se si confrontassero i valori di marzo 2018 con quelli dello stesso mese del 2017, a distanza di un anno, i numeri di lavoratori uomini e donne sono cresciuti rispettivamente di 127 mila e 67 mila unità.

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