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Scajola incastrato da Tremonti?

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Scritto da vocealta

tremonti211Non sono bastate due settimane ai solerti giornalisti impegnati a ricostruire trame, contro trame e retroscena, per gettare luce su un passaggio chiave di un’intercettazione pubblicata mercoledì 9 novembre dal Corriere della Sera. Fiorenza Sarzanini firma un articolo dal titolo inequivocabile: “I vertici di Finmeccanica e l’ordine al telefono: difendersi da Tremonti”. Il Corriere spiega: «I timori che il ministro ispirasse le inchieste. Così Guarguaglini e Borgogni cercavano “protezione” contro i nemici».

Al centro delle intercettazioni è il responsabile delle relazioni istituzionali di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni. C’è un passaggio assai delicato dell’intercettazione – sulla quale la stampa sempre attenta ha abbondantemente sorvolato – quello in cui si dice che Tremonti “vuole la presidenza del Consiglio a tutti i costi”. Borgogni dice apertamente che il ministro dell’Economia «non può usare la Guardia di Finanza per queste cose» e si sente rispondere dall’altro capo del telefono: «Eh, ma l’ha usata con Scajola adesso la usa anche, no?».

Ecco qui il passaggio chiave e, ci sia consentito, inquietante. Scajola viene travolto da un’ondata di fango, improvvisamente, mentre occupa in modo autorevole il ruolo di ministro dello Sviluppo economico. È lui che in Consiglio dei ministri si oppone ai tagli lineari di Tremonti. È lui l’uomo forte del Pdl, con seguito tra i parlamentari e con radicamento sul territorio. Guarda caso è lui che finisce in un’inchiesta seguita non da polizia, non da carabinieri, ma dalla Finanza. Per una vicenda che, a due anni dalle dimissioni di Scajola da ministro, non ha ancora trovato conferme. In due anni non si è trovata la “pistola fumante” che dimostri alcuna colpevolezza di Scajola nell’acquisto dell’ormai famosa casa del Colosseo.

Ma tant’è. Scajola si è dimesso e ora anche Berlusconi. Tremonti ha gestito con i piedi le due manovre economiche – quella di luglio e quella di agosto – e non ha risolto un bel niente. Tanto è vero che oggi si corre ai ripari con un maxi emendamento alla manovra economica, da approvare nell’arco di poche ore. Se Tremonti ha “incastrato” Scajola, se ha messo i bastoni tra le ruote a Berlusconi lo lasciamo al giudizio dei lettori. Che invece l’attuale ministro dell’Economia avrebbe preferito essere lui l’uomo della provvidenza individuato dal Capo dello Stato al posto di Mario Monti, beh, questo è facilmente immaginabile.




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