«E’ una corsa verso la barbarie, quella intrapresa da Grillo, che pare senza fine. Non ci può essere tolleranza verso questo modo di fare politica». Il premier Enrico Letta interviene così sull’escalation di polemiche scatenate dal Movimento 5 Stelle. Letta dal Qatar definisce «ingiuriose, intollerabili e insopportabili» le parole sul blog del leader del M5S. Un intervento duro quello del presidente del Consiglio, mentre la tensione resta altissima. Sia nei rapporti tra i grillini e la presidente della Camera, Laura Boldrini. Sia nei lavori a Montecitorio.
Oggi i deputati del Movimento 5 Stelle hanno scatenato la bagarre in commissione Giustizia per protestare contro l’intenzione di porre la fiducia sul provvedimento sulle carceri. La presidente della commissione, Donatella Ferranti, ha chiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco per possibili problemi di sicurezza. Questo il clima. Ma non tutti nei gruppi 5 Stelle condividono la scelta della guerriglia permanente. Ed e’ bufera su Claudio Messora, a capo della comunicazione M5S al Senato, per il tweet di ieri sera. «Cara Laura, volevo tranquillizzarti…Anche se noi del blog di Grillo fossimo tutti potenziali stupratori, tu non corri nessun rischio! ». Messora si e’ poi scusato per le sue affermazioni, mentre in serata è scoppiato un altro caso. O meglio un giallo. Sul blog di Grillo e’ comparso un presunto tweet di Boldrini: «Chi segue il blog di Grillo non si confronta sui contenuti ma offende in modo sessista. Sono dei potenziali stupratori», si legge. Tuttavia lo staff della Boldrini spiega che quel tweet non è mai stato fatto. Ma dal versante grillini si ribatte che il tweet c’era, ma è stato cancellato. Intanto la questione del tweet di Messora contro la presidente Boldrini è approdato anche nell’assemblea di senatori M5S a palazzo Madama.
Nel corso della riunione una senatrice ha chiesto «rassicurazioni affinché cose come questa non accadano mai più. Su questo sono molto intransigente: le regole sono regole e vanno rispettate». Sono stati diversi senatori dissidenti a chiedere che della questione si occupasse l’assemblea. «Se vogliono parlarne possiamo farlo -ha detto allontanandosi dalla riunione il senatore Gianluca Castaldi, considerato un ‘ortodosso’- certo ci sono tanti temi importanti di cui parlare. Se hanno questa necessità possiamo anche farlo, ma magari affronteremo la cosa alle 2 di notte… ». Invece il caso del capo della comunicazione del M5S al Senato è stato affrontato quasi subito. Una senatrice ha chiesto apertamente la “diffida” oppure «un passo indietro»di Messora. Il capogruppo Maurizio Santangelo ha invitato alla calma: «Claudio non è presente», ha fatto notare. «Non lo è mai», ha risposto senatrice. E tra i grillini c’è anche chi assume una esplicita posizione di critica sugli attacchi alle istituzioni comparsi sul blog del M5S e da parte dello staff comunicazione. Lo hanno fatto i senatori Lorenzo Battista, Laura Bignami, Monica Casaletto e Luis Alberto Orellana che si sono dissociati pubblicamente da quanto sta accadendo con una nota congiunta. «Abbiamo aderito al Movimento 5 Stelle -spiegano- per essere parte attiva di un cambiamento e contribuire a migliorare il rapporto dei cittadini con le istituzioni. I fatti accaduti e gli attacchi personali dell’ultimo periodo non hanno dato ne’ un segnale positivo ne’ propositivo. Il confronto con l’avversario e il rispetto per le istituzioni devono essere valori imprescindibili della vita politica. Stigmatizziamo con fermezza ogni forma di violenza e di aggressione sia verbale che fisica». «Se da una parte Internet deve essere libera – aggiungono – è altrettanto vero che un certo tipo di messaggi, compresi alcuni post pubblicati sul blog di Grillo e le esternazioni dei responsabili della comunicazione M5S, possono innescare reazioni scomposte. L’attacco alla persona non rappresenta l’attacco alle idee! I contenuti del blog non sono redatti con il consenso o la partecipazione di chi rappresenta democraticamente il paese. Chiediamo agli autori della comunicazione del M5S di essere maggiormente responsabili e consapevoli dei contenuti pubblicati e del loro inquadramento professionale», concludono.
Se alcuni parlamentari grillini sono critici, nel Movimento c’è chi tiene alta la tensione. Vedi Rocco Casalino che ha scritto una lettera aperta a Daria Bignardi pubblicata sul blog di Beppe Grillo. «Cara Daria Bignardi, ti propongo questa riflessione sulla trasmissione di venerdì sera. Come sarebbe per te se ti invitassi a una trasmissione tv e le domande fossero: come si sente tuo figlio a scuola ad avere il nonno mandante di un assassino? Come è l’aver sposato il figlio di un assassino? », scrive Casalino. E prosegue: «E se insistessi su questa domanda come hai fatto tu per il padre ex fascista di Di Battista? E se dopo aver avuto te ospite invitassi uno scrittore che invece di parlare del suo libro raccontasse di cosa è stato Lotta continua e di cosa pensa di te? -prosegue Casalino, che oggi lavora alla comunicazione del M5S ma anni fa fu concorrente del ‘Grande fratello’ presentato proprio dalla Bignardi- E se questo scrittore utilizzasse il suo tempo non per parlare del suo libro ma per denigrare te che, oltretutto, saresti impossibilitata a difenderti? Tu penseresti che io sia stato corretto come conduttore o penseresti che questo invito sia stato una trappola ben orchestrata per far prevalere una idea e una tattica precostituita? Ad esempio che il Movimento 5 Stelle e i suoi parlamentari sono squadristi». A fianco di Daria Bignardi si è schierata anche Laura Boldrini: “Vorrei dare tutta la mia solidarietà a Daria Bignardi, Corrado Augias e Fabio Fazio. E’ in corso un pestaggio mediatico. La rete è uno spazio bellissimo ed e’ una grande opportunità ma non può essere usata in questo modo violento».