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Cucchi, Arma e Difesa parti civili in processo depistaggi

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Arma dei Carabinieri e ministero della Difesa chiedono di essere ammessi come parti civili nel processo agli otto carabinieri coinvolti nell'inchiesta sui depistaggi nel caso Cucchi. In apertura di udienza preliminare hanno chiesto la costituzione di parte civile anche la famiglia Cucchi, gli agenti di polizia penitenziaria imputati nel primo procedimento sulla morte del giovane, il sindacato dei militari, Cittadinanzattiva e Riccardo Casamassima, la cui testimonianza aveva fatto aprire l'inchiesta bis sul caso. Il gup deciderà sulla costituzione di parte civile nella prossima udienza fissata al 17 giugno.

«Questa, dopo dieci anni, è una giornata estremamente significativa. Sono emozionata per il fatto che oggi l'Arma dei carabinieri abbia chiesto di costituirsi parte civile al fianco della famiglia Cucchi. E' una cosa senza precedenti e la dedico a tutti coloro che continuano a insinuare che la famiglia Cucchi sia contro l'Arma dei Carabinieri o viceversa». Lo ha detto Ilaria dopo la prima udienza preliminare del procedimento sui falsi e sui depistaggi relativi alla morte di suo fratello Stefano, con otto militari a rischio processo.

«Quanto accaduto oggi in udienza rappresenta un momento di riavvicinamento non solo tra la famiglia Cucchi e le istituzioni ma tra i cittadini e le stesse istituzioni – ha aggiunto Ilaria Cucchi – perché tante volte in questi anni le persone normali si sono ritrovate a vivere quel senso di frustrazione che la nostra famiglia ha provato in questi continui scontri con le istituzioni». Commentando poi la richiesta di costituzione di parte civile da parte del Sindacato dei Militari, Ilaria Cucchi ha poi affermato: «In vicende come la nostra troppe volte ho visto i sindacati di polizia intromettersi contro le nostre famiglie. In quest'aula per la prima volta un sindacato si è schierato al nostro fianco e non contro di noi. Questo lo dedico al signor Gianni Tonelli (ex segretario generale del sindacato di polizia Sap e parlamentare della Lega che ha denunciato Ilaria per diffamazione) ». Dal canto suo, Luca Marco Comellini, segretario generale del Sindacato dei Militari, ha spiegato così la sua richiesta di costituzione: «Siamo qui perché vogliamo tutelare gli interessi della parte sana dell'Arma perché c'è ancora una parte sana».

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