Today

Covid, regioni sulla scia del modello austriaco. Il governo frena

Scritto da vocealta

I contagi aumentano insieme ai timori delle regioni per un “Natale in giallo” e per i costi insostenibili dell’epidemia a carico delle finanze regionali. Un fronte unito quello di alcuni governatori, come Massimiliano Fedriga del Friuli Venezia Giulia e Giovanni Toti della Liguria, che propongono il lockdown solo per i no-vax.

Intanto in Italia i ricoveri salgono in modo costante, almeno per il momento senza picchi di rilievo. Il Friuli Venezia Giulia, il Trentino Alto Adige e la provincia di Bolzano rischiano la zona gialla già dalla fine della settimana. Abbandonare la zona bianca significa tornare all’uso delle mascherine all’aperto, al limite di posti a tavola al ristorante, alla riduzione della capienza negli spazi chiusi e di aggregazione. In vista di un’ulteriore impennata di contagi e, quindi, della necessità di imporre nuove restrizioni le regioni chiedono al governo un cambio di rotta, soprattutto nel caso in cui alcuni territori venissero proiettati in zona arancione.

«Non ho parlato di restrizioni a non vaccinati, ma se ci fosse un cambio di colore delle Regioni, i vaccinati dovrebbero avere maggiori libertà. La mia era un’ipotesi per gestire una situazione insostenibile. Chi si è vaccinato, credendo nella scienza, non può pagare il prezzo delle chiusure», puntualizza Fedriga, governatore del Friuli.

Sulla stessa lunghezza d’onda Giovanni Toti per la Liguria che già ieri ha anticipato: «Chiederemo come Regioni che le misure restrittive legate alle fasce di colore, se devono valere per qualcuno, valgano per le persone che non hanno fatto il vaccino e non per le persone che lo hanno correttamente fatto».

Anche Roberto Occhiuto dalla Calabria si è esposto a favore del modello austriaco precisando: «Se si dovessero rendere necessarie nuove restrizioni – il vero gradone è, a mio avviso, rappresentato dalla cosiddetta zona arancione – queste dovrebbero coinvolgere esclusivamente coloro che non si sono vaccinati».

«Ora siamo in zona bianca, con la speranza di poterci restare per tutto l’inverno – ha spiegato Eugenio Giani, presidente della regione Toscana, – se chi non è vaccinato vuol partecipare alla vita di comunità deve immunizzarsi. Se non lo fa, approfitta di quello che hanno fatto altri. In questo caso credo sia giusto, come qualcuno ha proposto, assumere provvedimenti restrittivi nei confronti dei non vaccinati, per limitarne la mobilità negli spazi pubblici».

Le regioni chiedono al governo di seguire il modello dell’Austria che prevede restrizioni per coloro che non si sono sottoposti alla vaccinazione, ma per il momento l’esecutivo non concorda e rispedisce le sollecitazioni al mittente. «Non è allo studio nessuna stretta sul modello austriaco», spiegano fonti da Palazzo Chigi, il governo precisa che i dati del contagio in Italia non sono paragonabili a quelli dell’Austria.

Non ci sarebbero, quindi, le premesse numeriche per seguire il modello austriaco. I dati e la curva epidemiologica in Italia evidenziano 5.144 nuovi casi nella giornata di lunedì, con picchi da 8.500 la scorsa settimana. L’Austria, invece, ha poco meno di 10 milioni di abitanti e viaggia sui 12mila casi al giorno di Covid 19. «È come se noi viaggiassimo su 72mila nuovi contagi nelle 24 ore», spiegano fonti dall’esecutivo. Anche il leader della Lega, Matteo Salvini, si schiera con il governo: «Condivide la linea e la posizione del governo: l’Italia non ha i numeri, ben più preoccupanti, dell’Austria, il sistema sanitario regge, la durata del Green Pass non cambia» spiegano fonti della Lega.

Resta comunque in vigore il sistema delle aree di colorazione: zone gialle, arancioni o rosse che scattano in base agli indicatori ospedalieri e alle terapie intensive.

Riguardo l'autore

vocealta