Al via la Piattaforma Nazionale del Fosforo promossa dal ministero dell'Ambiente con Enea nel ruolo di gestore. Lo rende noto il ministero spiegando che l'obiettivo è raggiungere l'autosufficienza negli approvvigionamenti di questa materia prima strategica per la quale il nostro Paese è quasi totalmente dipendente dalle importazioni. Con il suo recupero si potrebbe arrivare a un risparmio di circa 60 milioni di euro all'anno, secondo alcune stime, dice il ministero. Il fosforo è utilizzato principalmente in agricoltura come fertilizzante, ma vanta anche numerosi utilizzi nell'industria per la produzione di alimenti zootecnici, pesticidi, detergenti e come componente di leghe metalliche.
«Recuperare il fosforo da fanghi civili, agroalimentari e reflui organici per destinarlo all'agricoltura è un ottimo esempio di economia circolare – spiega il ministro dell'Ambiente Sergio Costa – Significa limitare le importazioni e portare a una graduale autonomia in questo ciclo, limitare lo sversamento nei corpi idrici e perfino dare un contributo nella lotta alle specie aliene, se pensiamo che nel mare Adriatico sono arrivate specie aliene legate all'eccesso di fosforo e di temperatura del mare come la 'noce di mare' che si nutre di larve di altri pesci e sta già mettendo a rischio molti stock ittici». «Il nostro Paese ha un tasso di riciclo a fine vita del fosforo pari a zero, con un trend dei costi in aumento a causa della diminuzione delle riserve, della scarsa efficienza nell'uso e della sua dispersione nell'Ambiente. Per questo la Piattaforma che lanciamo oggi diventa cruciale per il recupero e il riciclo di una materia prima strategica in un'ottica di sostenibilità economica e ambientale», sottolinea il presidente dell'Enea Federico Testa.