Politica

Comuni italiani contro la cristianofobia

«Il consiglio nazionale dell’Anci manifesta la propria vicinanza e solidarietà al Santo Padre Benedetto XVI e alle comunità aggredite dai vili attentati; condanna fermamente le aggressioni ai fratelli cristiani in tutto il mondo e, riaffermando il carattere innegabile della libertà religiosa come fondamento della libera e pacifica convivenza tra i popoli, impegna il presidente a la giunta dell’Anci a sensibilizzare i comuni aderenti all’associazione nei confronti del drammatico fenomeno della cristianofobia attraverso adeguata informazione presso il sito internet, il periodico e la trasformazione del presente atto in ordine del giorno da proporre ai consigli comunali».
Anche l’associazione comuni italiani discuterà il tema della persecuzione dei cristiani nel mondo. Il consiglio nazionale dell’organizzazione presieduta da Sergio Chiamparino il prossimo 3 febbraio voterà una mozione che prende posizione nel dilagante e drammatico fenomeno della cristianofobia.
L’iniziativa è dei rappresentati del Popolo della Libertà ma ha già riscosso attenzione e gradimento tra molti componenti del consiglio nazionale degli amministratori locali. Il documento ricorda che «ovunque nel mondo le minoranze cristiane sono perseguitate attraverso legislazioni discriminanti, violenze, stupri, uccisioni e che in particolare la situazione per chi professa la religione cristiana è sempre più grave e pericolosa in Iraq, Pakistan, Cina, Egitto, Iran e Filippine» e sottolinea che «le aggressioni ai danni dei cristiani nel mondo si sono acuite in occasione dei festeggiamenti del Santo Natale al punto che il Santo Padre Benedetto XVI ha richiamato l’attenzione del mondo nei confronti di questi tragici eventi ricorrendo a queste parole: “L’umanità non può mostrarsi rassegnata alla forza negativa dell’egoismo e della violenza; non deve fare l’abitudine a conflitti che provocano vittime e mettono a rischio il futuro dei popoli”».
La mozione rileva anche che «un sito web legato ad al Qaeda aveva designato già il 2 dicembre come “obiettivo da colpire” la chiesa cristiana copta di Alessandria Al-Qiddissin (I Santi Pietro e Paolo), devastata da un sanguinoso attentato a Capodanno in cui hanno perso la vita 22 fedeli. L’elenco, che include 50 chiese copte in tutto l’Egitto, era apparso sul sito Shumukh al-Islam. Lo stesso sito internet indicava altre chiese copte in Francia, Gran Bretagna e Germania».
Il testo non manca di sottolineare che «nel messaggio che accompagna la lista degli obiettivi, si esorta “ogni musulmano che ha a cuore l’onore delle sue sorelle a compiere attentati dinamitardi contro le chiese durante le feste di Natale quando sono più affollate”. Si riafferma infine «il valore della libertà religiosa come libertà fondamentale dell’individuo sancita dalla nostra Costituzione e dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo approvata dalle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948».
Inutile osservare che, se approvato, questo documento contribuirà in modo decisivo a sensibilizzare l’opinione pubblica italiana sul tema della cristianofobia, portando gli oltre ottomila consigli comunali d’Italia a confrontarsi su un problema di dimensioni mondiali su cui per troppo tempo – anche nel nostro Paese – ha regnato l’indifferenza e il silenzio.
 

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