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Clima: Clini, UE potrebbe trovarsi in difficoltà al vertice di Parigi

clini fb
Scritto da vocealta

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Obiettivi ambiziosi o troppo stringenti, ai quali non corrispondono politiche di sviluppo. Sono i limiti dell’Europa che ”potrebbe trovarsi in difficoltà” al prossimo vertice di Parigi sui cambiamenti climatici. Ad analizzare i possibili scenari della Cop 21 è Corrado Clini, ex ministro dell’Ambiente che all’Adnkronos sottolinea i forti limiti dell’approccio europeo. L’Europa, infatti, spiega l’ex ministro, ha affrontato la questione clima ”fissando limiti alle emissioni, senza pensare agli strumenti, pensando che questo potesse bastare a trascinare tutto il processo”. Si tratta di un approccio che ”non avrà successo”. Insomma, ”una dichiarazione politica senza conseguenze” come lo è stato il protocollo di Kyoto. La dimostrazione che l’impostazione Ue non funziona e che quindi non troverà consensi al prossimo vertice di Parigi, secondo Clini, arriva anche dal binomio Cina- Stati Uniti, che recentemente da Washington hanno rilanciato un nuovo accordo. Dal versante Cina – Usa, infatti, ”il problema clima è legato alla crescita economica” e quindi allo sviluppo di politiche ad hoc. ”L’obiettivo di riduzione delle emissioni è strettamente legato allo sviluppo tecnologico”. Una volta scelta a strada si è poi in grado di stabilire in quanto tempo e in che modo le emissioni inizieranno a diminuire. Si tratta di un approccio che, secondo Clini, spiega anche ”l’attuale impasse dell’Europa sul versante dell’innovazione tecnologica”. In tema di nuove tecnologie, ”l’Ue ha investito risorse in un tipo di sviluppo continuo teso al miglioramento dell’esistente”. Negli Stati Uniti, in Cina ma anche in Giappone e Corea ”si va oltre. Non c’è continuità con il passato”. Basti pensare allo shale gas degli Usa, alla Cina che sta progressivamente eliminando il carbone come sorgente energetica o al Giappone che “ha investito fortemente sulle auto elettriche ed ibride spiazzando le case automobilistiche europee”. L’esito del vertice di Parigi, dunque, potrebbe confermare la visione europea che consiste semplicemente un impegno politico oppure l’alleanza Usa-Cina che affronta il tema clima sostenendo l’innovazione.

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