Politica

Ciancimino fermato per calunnie su De Gennaro. Il commento di Maurizio Gasparri

Chissà che cosa avrebbe detto o scritto il nostro antico maestro Francesco Cossiga alla notizia dell’arresto di Massimo Ciancimino. Il figlio dell’ex sindaco di Palermo può diffamare Berlusconi, Mancino e metà dell’establishment del Paese ma se si tira in ballo l’ex capo della Polizia, Gianni De Gennaro, allora no. Massimo Ciancimino è stato fermato a Parma su ordine della Procura di Palermo con l’accusa di «calunnia aggravata» nei confronti dell’ex capo della Polizia Gianni De Gennaro. Ciancimino junior, da mesi supertestimone della cosiddetta trattativa tra Stato e mafia, è stato fermato su ordine dei pm Ingroia, Di Matteo e Guido Ciancimino sarebbe anche accusato di truffa pluriaggravata perché i «pizzini» che accusano l’ex capo della Polizia, Gianni De Gennaro, secondo la Polizia scientifica, sarebbe falsi. Il fermo è stato eseguito dalla Dia di Palermo. Ciancimino, già condannato per riciclaggio, è testimone in diverse inchieste di mafia tra cui quella sulla presunta trattativa tra Cosa Nostra e lo Stato.                                              IL FERMO – Ciancimino è stato fermato con un provvedimento urgente «per pericolo di fuga» e si sarebbe reso necessario perché il superteste si stava recando in Francia per le festività pasquali, anche se sarebbe tornato lunedì». Ma la Procura ha deciso per il fermo senza aspettare il provvedimento del gip del Tribunale. Martedì è prevista la sua deposizione al processo Mori a Palermo. L’imprenditore è stato bloccato mentre si trovava nell’auto di scorta (da tempo è sottoposto a tutela in seguito alle dichiarazioni rese) assieme con la sua famiglia, la moglie e il figlio, diretto in Francia. Il figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo, Vito Ciancimino, ha prodotto alla procura palermitana documenti tra cui uno che sarebbe stato «manomesso» in cui c’è il nome del direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza. Il documento è una fotocopia di un foglio redatto da Vito Ciancimino, padre di Massimo, con un elenco di nomi di personaggi delle istituzioni che avrebbero avuto un ruolo nella cosiddetta «trattativa». Da una perizia ordinata dalla Dda e consegnata giovedì ai magistrati che conducono l’inchiesta, il procuratore aggiunto Antonio Ingroia e i sostituti Nino Di Matteo e Paolo Guido, si evincerebbe che il nome di De Gennaro sarebbe stato scritto in epoca successiva alla redazione del manoscritto.                                                                                                              INGROIA – «La perizia – spiega Ingroia – ha accertato che è stata eseguita una sorta di fotomontaggio: la parte in cui viene citato De Gennaro è stata prelevata da un altro documento scritto da Vito Ciancimino e incollata sul pizzino scritto a mano dal figlio Massimo e consegnato a noi in fotocopia». Tra l’altro il De Gennaro citato nel documento vergato a mano da Don Vito non è l’ex capo della polizia ma un magistrato omonimo di cui si parla all’interno di un contesto penalmente irrilevante.                                                                                              L’ACCUSA A DE GENNARO – Nello scorso dicembre, Ciancimino era stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Caltanissetta proprio per il reato di calunnia nei confronti di De Gennaro, attualmente direttore di un’agenzia di intelligence. Ciancimino, importante teste nell’inchiesta sulla presunta trattativa tra Stato e mafia e le stragi del 1992, ha accusato De Gennaro, a capo del Dis (dipartimento per le informazioni di sicurezza), di essere stato molto vicino al «signor Franco», l’agente dei servizi che avrebbe avvicinato il padre per cercare un contatto con i boss mafiosi all’epoca delle stragi di mafia. Secondo i magistrati, i «pizzini» che Ciancimino avrebbe portato a sostegno della sua tesi sarebbero falsi.                                   LA DIFESA – «Sono sereno. Mi accusano di avere consegnato un documento non autentico, ma io rimango sereno» ha detto all’Agi, raggiunto telefonicamente, Massimo Ciancimino, attualmente alla questura di Bologna. Mi accusano, ma resto sereno – ha spiegato al cronista – mi sa che non ci sentiremo per un po’…».                                                                                            IL COMMENTO POLITICO – La notizia dell’arresto di Ciancimino è così commentata da Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato del Popolo della Libertà: «Il noto Ciancimino junior viene fermato per aver calunniato il prefetto De Gennaro molto tempo dopo aver diffuso quella che a tanti apparve un’enorme bugia. Qualche domanda ai magistrati: perché attendere così tanto tempo? Lieti della severità per le calunnie a De Gennaro, erano meno gravi le calunnie di Ciancimino junior contro altri protagonisti delle istituzioni e della lotta alla mafia per le quali nessuno lo ha fermato? E ancora, è meno grave che un presunto calunniatore sia stato esibito negli studi Rai da Santoro e dai suoi collaboratori, compagni di vacanze e merende di Ciancimino? Perché fu fatto passare sotto silenzio che il figlio del boss mafioso, intercettato mentre riciclava denaro sporco con criminali, si sia vantato di una sostanziale impunità dovuta anche all’uso televisivo delle sue teorie? Non andrebbe contestato qualcosa anche a chi ha fatto da megafono a questo signore? Ciancimino junior, che ci dovrebbe spiegare bene dove sono finiti i soldi del padre mafioso, è servito per calunniare eroi della lotta alla mafia come il generale Mori, e serve ai talk show della Rai dominata dalla sinistra per fare da copertura al vero scandalo, cioè la resa dello Stato alla mafia con la cancellazione del carcere duro, 41 bis, a centinaia di mafiosi al tempo di Scalfaro, Ciampi, Amato, Conso e Mancino. Sono tutte vicende collegate. C’è un ampio schieramento di persone, da Scalfaro a Santoro che dovrebbe rispondere a molte domande. La Rai, tranne rare eccezioni, è asservita ad una logica utile alla mafia e dannosa per il fronte della legalità. Ci sarà qualcuno disposto a dare spazio alla verità che mette a nudo le condotte incredibili degli Scalfaro e dei Ciancimino con codazzo di imbonitori televisivi?»

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