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Champions, l’Italia evita le big

Ci è andata bene, anzi, benissimo. Inter, Milan e Roma, tutte seconde nel proprio girone eliminatorio, hanno pescato a Nyon il miglior ottavo di Champions possibile. Nel bene, l’avversario più difficile è capitato ai nerazzurri che se la vedranno con il Bayern Monaco, battuto nella finale di Madrid. I rossoneri troveranno il Tottenham di Bale. Ai giallorossi di Ranieri è capitato lo Shakhtar. Real contro il Lione, Barcellona con l’Arsenal.
Di meglio, onestamente, non si poteva sperare. Non sarà una passeggiata, ma almeno non dovrà essere un’impresa. La Champions delle italiane può continuare. Anzi, deve continuare. C’era il rischio, enorme, di pescare Barcellona e Real Madrid e la paura è passata. Si poteva finire in Inghilterra a sfidare Chelsea o Manchester United e, fino ai quarti, della questione non ci dovremo più preoccupare. Il peggio, in un sorteggio favorevolissimo, è andato all’Inter, che dovrà ribadire contro il Bayern una superiorità sancita pochi mesi fa nella finalissima di Madrid. Per il resto, rivali abbordabili. Non facili, come detto, ma abbordabili.
Intanto il Milan. Il Tottenham è una squadra insidiosa, si sa. Ha messo in difficoltà l’Inter – ma la peggiore Inter degli ultimi anni, però… – e ha in Bale un avversario difficile da arginare. Però non è il Barcellona, in difesa non è affatto insuperabile e, nel doppio match, si può battere. I rossoneri, quindi, se non possono esattamente stappare una bottiglia di champagne, possono almeno asciugarsi il sudore dalla fronte perché il peggio, a occhio, è passato.
Meglio ancora è andata alla Roma, che, sorteggiata per prima, ha beccato lo Shakhtar. Anche gli ucraini non sono una brutta squadra, intendiamoci. Hanno vinto un girone in cui tutti puntavano sull’Arsenal e ormai da qualche anno frequentano assiduamente l’Europa che conta. Però è pur sempre lo Shakhtar, il che, tradotto, significa una squadra largamente alla portata di Totti e compagni. L’occasione di salire su un treno con direzione quarti di finale è imperdibile. Non buttiamola all’aria.

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