L'assoluzione di Vittorio Emanuele di Savoia dall'accusa di omicidio volontario del giovane Dirk Hamer da parte dei giudici francesi, "non significa però che sia esente da responsabilità sotto ogni altro profilo, giacché assume pur sempre rilievo, civilistico e anche etico" che quel delitto "avvenne nel corso di una sparatoria a cui partecipò Savoia, al di fuori di ogni ipotesi di legittima difesa". Con queste parole la Corte di Cassazione ribadisce la responsabilità del "principe" in relazione al drammatico episodio del 1978.
Parallelamente, la Corte si occupa anche della questione relativa al diritto all'oblio del rampollo di Casa Savoia. Tale diritto, secondo la Cassazione, "si deve confrontare col diritto della collettività ad essere informata ed aggiornata sui fatti da cui dipende la formazione dei propri convincimenti, anche quando ne derivi discredito alla persona titolare di quel diritto, sicché non può dolersi Savoia della riesumazione di un fatto certamente idoneo alla formazione della pubblica opinione", tanto più che Vittorio Emanuele "è figlio dell'ultimo re d'Italia e, secondo il suo dire, erede al trono".