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Carità, verità e buongoverno

Pubblichiamo uno stralcio della prefazione di Sandro Bondi al libro di Mario Mantovani “Carità, Verità e Buongoverno. Il magistero di Benedetto XVI e l’azione del governo Berlusconi” (ediz. Cantagalli)

L’enciclica Caritas in veritate, oggetto di questo bel libro del Senatore Mario Mantovani, riapre la partita etica ed intellettuale del magistero della Chiesa sulla lunghezza d’onda non soltanto del presente o della storia, ma del futuro. Il carissimo e indimenticabile amico nostro, don Gianni Baget Bozzo, scrisse negli  anni ‘80: “Il futuro nasce dal futuro”. Quest’idea, così luminosa e colma di escatologia, era la puntuale formalizzazione logica e comunicativa del senso degli “ultimi tempi” declinati nella storia umana, nella storicità inesorabile, condizione di prassi e di peccato, nella quale l’homo faber versa il sangue della sua fatica, cosi come il genio dei suoi giorni migliori.
La Dottrina sociale della Chiesa assume la storia per riaprirla al futuro, consapevole che non possa darsi strettoia epistemologica e culturale per acciuffare il movimento storico – questo fu l’errore del marxismo più deterministico –, come, parimenti, non possa porsi azione umana al di fuori del mistero del Dio di Gesù Cristo. Il futuro appartiene a Lui e la Sua Parola parla chiaro: «Senza di me non potete far nulla». La realtà escatologica della speranza – la più piccola delle virtù, secondo il genio di Charles Peguy – è stata oggetto di analisi da parte di Benedetto XVI; un’enciclica dedicata alla speranza – la Spe salvi – ha inaugurato il laboratorio delle categorie teologiche e di teologia della storia approntate da Ratzinger. La speranza e forza collettiva e non solo individuale e ciò favorisce il rivelarsi dei pensieri e della verità dei progetti umani. Perché la storia è il palcoscenico di Dio.

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