«Il Parlamento non trascuri il monito del Presidente della Repubblica e si affretti a trovare una soluzione per il problema del sovraffollamento carcerario. Non aspettiamo che sia la Corte Costituzionale, di fronte all’ inerzia legislativa, a pronunciarsi come è già accaduto per la legge elettorale». Lo ha detto il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri.
«La Corte Costituzionale – sottolinea Ferri – ha ritenuto inammissibili le questioni di legittimità costituzionale sollevate dai tribunali di sorveglianza di Venezia e Milano, con le quali si chiedeva il rinvio dell’esecuzione della pena previsto dall’articolo 147 del codice penale anche nel caso in cui la stessa si svolga in condizioni contrarie al senso di umanità a causa del sovraffollamento carcerario. I giudici hanno assunto una presa di posizione analoga a quella espressa sulla legge elettorale, stabilendo che in caso di inerzia legislativa la Corte si riserva, in un eventuale successivo procedimento, di adottare le necessarie decisioni dirette a far cessare l’esecuzione della pena in condizioni contrarie al senso di umanità. La Corte ha ritenuto di non potersi sostituire al legislatore e ha invitato lo stesso legislatore a porre rimedio nel più breve tempo possibile. Alcune misure per ridurre le presenze negli istituti penitenziari – conclude il sottosegretario – sono già all’attenzione del ministro Cancellieri, ma adesso tocca anche al Parlamento fare la sua parte prima della scadenza di maggio, data ultima fissata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per introdurre le riforme».
