Ambiente

Atenei italiani campagna contro la plastica e pro ambiente

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Anche le università italiane scendono in prima linea a favore dell’ambiente, e lo fanno seguendo tra diverse linee: borracce alle matricole e bando alla plastica, differenziata in dipartimento e corsi sostenibili, oltre ai già esistenti corsi di laurea a trazione ecologica nei dipartimenti di Agraria, Ingegneria, Architettura e Giurisprudenza.

Sono già 68 gli atenei italiani tra pubblici e privati che aderiscono alla Rete dell’università per lo sviluppo sostenibile, partito nel novembre del 2013. Ad Udine la Conferenza dei rettori ha organizzato una “due giorni” nell’ambito della rassegna “Magnifici incontri” per discutere su otto temi nei tavoli di lavoro con il punto di partenza che «le università svolgono un ruolo cruciale sia nella formazione delle generazioni future che nella trasmissione della conoscenza all’intera società» e nel rispetto degli impegni per l’Agenda 2030 sul clima per uno sviluppo sostenibile economico e sociale.

Altri tre esempi virtuosi, sempre partendo dal nordest, giungono da Venezia, Parma e Catania. Presso l’università Ca’ Foscari di Venezia da settembre le matricole iscritte al nuovo anno accademico riceveranno in dotazione borracce in metallo, con l’obbiettivo di eliminare da tutto il plesso le bottiglie di plastica, come già previsto a Roma presso l’ateneo di Roma Tre. Inoltre durante i principali incontri e riunioni, compresi i consigli di amministrazione, riunioni di valutazione e Senato accademico saranno predisposte brocche e bicchieri compostabili. Una scelta che comprenderà anche una revisione delle macchinette (con la scomparsa di palette, bicchieri e bottiglie in plastica) incentivando l’utilizzo di tazze personali e aprendo il servizio catering ad aziende biologiche, vegetariane, a chilometro zero e che non usino stoviglie e bicchieri monouso.

Presso l’Università di Parma uno studio condotto in collaborazione con Milano Bicocca e pubblicato sul “Ecological Economics” ha dimostrato come un aumento del tasso di raccolta differenziata del 10% possa produrre una riduzione dei rifiuti pro-capite dall’1,5% al 2% ogni anno, pari a mezzo milione di tonnellate in meno, ma al contempo evidenziano come i progressi siano tangibili con la percentuale di raccolta differenziata di solidi urbani cresciuta dal 5% al 55,5% dal 1995 al 2017.

A Catania infine la campagna plastic free porterà la raccolta differenziata nelle diverse strutture dell’Ateneo, come spiegato dal professor Federico Vagliasindi del Dipartimento di Ingegneria civile e Architettura che spiega come «queste buone pratiche sono state avviate in passato con iniziative disorganiche che hanno avuto successo solo nel breve termine, senza lasciare un'organizzazione consolidata. Vogliamo creare un sistema di raccolta differenziata permanente applicabile in ateneo e che coinvolga tutte le componenti universitarie».

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