Ambiente

Ancora polemiche sul Tap, sequestrata una parte del cantiere

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Continua la lotta a protezione degli ulivi nel Salento, e stavolta a pronunciarsi sono i magistrati. La Procura della Repubblica di Lecce, infatti, ha disposto il sequestro di una parte del cantiere allestito per la costruzione del gasdotto Tap nella zona di Melendugno. Secondo i pm, infatti, ci sarebbero state delle irregolarità nella Valutazione di impatto ambientale. L’area sottoposta a sequestro è quella sita in località Paesane, dove le esigenze di costruzione del gasdotto avevano portato all’avvio delle operazioni di espianto per 448 alberi di ulivo. Alcuni parlamentari hanno presentato un esposto che ha portato il Procuratore della Repubblica Leonardo Leone de Castris e la pm Valeria Farina Valaori a firmare il provvedimento di sequestro, eseguito poi dai carabinieri del Noe e Forestali.

Le polemiche sulla costruzione del gasdotto vanno avanti ormai da tempo. Già nel 2017 infatti, i lavori preliminari furono bloccati qualche ora dopo l’avvio dalle proteste dei movimenti «NoTap». L’operazione complessiva consisterebbe nello sradicamento temporaneo di circa 1500 ulivi che, dopo un intervallo nel quale saranno ospitati in un sito di stoccaggio ad hoc, saranno nuovamente piantati al loro posto. Il Trans Adriatic Pipeline (appunto, Tap) non è che una frazione, appena 870 chilometri, di un’opera molto più grande. Sono infatti 3.500 i chilometri che solcano sei paesi, dal Mar Caspio alla Puglia, dal South Caucasus Pipeline, attraverso il Trans Anatolian Pipeline fino al Tap sul nostro territorio nazionale. Negli altri paesi, come Grecia e Albania, i lavori vanno a gonfie vele. Solo in Italia, tuttavia, la lotta è ancora accesa e rallenta inevitabilmente la costruzione del gasdotto. 

Immediata la risposta della multinazionale responsabile del progetto, che ha diffuso una nota nella quale assicura di aver operato nel rispetto delle leggi in materia e delle autorizzazioni ricevute. «Tap ribadisce l’assoluta fiducia nella magistratura – continua il comunicato – e fornirà tempestivamente alla Procura tutti i chiarimenti necessari volti ad ottenere il dissequestro dell’area».

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