La Svezia si trova a fronteggiare una delle crisi più drammatiche di sempre: gli incendi estivi. Un Paese all’avanguardia che tuttavia non ha mai conosciuto questa forma di emergenza, vede adesso 80 roghi in un’estate calda e secca, 80 roghi attorno al circolo polare artico.
Così da Stoccolma è arrivata una richiesta d’aiuto per i partner europei più abituati a fronteggiare questo tipo di fenomeni. Anche l’Italia, ad esempio, ha dato una mano ai cugini svedesi, inviando due Canadair e 13 vigili del fuoco. La Francia ha fatto la sua parte inviando aerei, pompieri e soldati. La Polonia non è stata da meno, un convoglio di 44 camion ha fatto rotta verso la Svezia, dove ha trovato uomini provenienti dalla Norvegia, dalla Germania e dalla Lituania.
La situazione è estremamente eccezionale, in quanto la media dei roghi che il Paese nordico si trova a fronteggiare durante la stagione estiva si attesta a tre, di piccole dimensioni. A soccorrere la Svezia in queste condizioni così straordinarie è stato il Meccanismo Europeo di Protezione Civile: i pompieri al lavoro sono riusciti a ridurre il numero degli incendi a 27, nonostante si prevedano ancora temperature altissime, fino a 35 gradi, e non ci sia all’orizzonte neanche una goccia di pioggia.
Alcune zone del Paese, più esposte ai roghi, sono state evacuate, mentre a decine di migliaia di persone è stato ordinato di tenere chiuse porte e finestre per evitare le esalazioni. Intanto le fiamme lambiscono il Circolo Polare e lo superano, giungendo fino in Lapponia. L’emergenza si è fatta ancora più calda quando il fuoco ha raggiunto la foresta di Alvdalen: un poligono per l’addestramento militare conteneva munizioni inesplose che hanno costretto i pompieri a non intervenire.
Secondo l’Istituto Idrologico e Meteorologico Svedese, il record di siccità nel Paese è stato raggiunto tra maggio e metà luglio, con picchi che nell’ultimo secolo e mezzo, ovvero da quando si registrano questi dati, non si sono mai visti. Già a maggio la temperatura superava di due gradi la media del periodo, mentre durante la settimana scorsa le colonnine di mercurio a Stoccolma hanno raggiunto i 32 gradi, così Radio Sweden sottolineava sbalordita «c’è più caldo che a Roma». Crisi anche nell’agricoltura, che potrebbe conoscere il peggior raccolto degli ultimi 25 anni.