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Aereo Ethiopian Airline: nessun superstite, 19 le vittime fra i dipendenti Onu

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La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in relazione alla morte di otto italiani nel disastro aereo del boeing 737 della Ethiopian Airline. Il procedimento, coordinato dal procuratore Giuseppe Pignatone, è al momento senza indagati e ipotesi di reato. Nello schianto, poco dopo il decollo da Addis Abeba, hanno perso la vita l'archeologo siciliano Sebastiano Tusa, il presidente dell'Ong Link 2007, Paolo Dieci, alcuni appartenenti a una onlus di Bergamo e due ragazze impegnate nel programma alimentare mondiale dell'Onu. In particolare sono 19 le vittime del disastro aereo in Etiopia che lavoravano per l'Onu, tra cui le italiane Maria Pilar Buzzetti e Virginia Chimenti. Lo riferisce il direttore generale dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) Antonio Vitorino.
La Cina ha deciso di lasciare a terra i 96 aerei Boeing 737 Max 8 che sono in dotazione alle sue compagnie aeree dopo l'incidente in Etiopia, dove sono morte 157 persone tra le quali 8 cittadini cinesi, avvenuto solo cinque mesi dopo che un altro velivolo dello stesso modello della Lion Air è caduto. L'Amministrazione dell'aviazione civile cinese ha annunciato di aver notificato da stamani presto lo stop ai voli con i 737 Max 8.

L'agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) sta "monitorando da vicino" la situazione dopo l'incidente aereo che ha coinvolto un aerei Boeing 737 Max8 della Ethiopian Airlines. Lo ha detto un portavoce, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg. E' troppo presto per fornire indicazioni alle compagnie europee, o per agire, ha detto il portavoce. L'Easa è in contatto con l'autorità americana Federal Aviation Administration (Faa) e con le autorità etiopi.

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