«Adieu Robert Indiana che ci ha insegnato a scrivere LOVE ovunque». Questo il saluto al più famoso esponente della Pop Art del ‘900 da parte della curatrice Angela Vettese su Facebook. Fioccano infatti sui social i post indirizzati all’artista, scomparso sabato 19 maggio all’età di 89 anni nella sua casa nel Maine, a Vinalhaven.
All’anagrafe portava il nome di Robert Clark, ma tutti nel mondo dell’arte lo conoscevano come Robert Indiana, l’uomo che ha fatto dell’amore un’opera d’arte. E in senso letterale. Si tratta della famosa scritta LOVE, apparsa per la prima volta in “Four Star Love”, quadro del 1961, per poi diventare un vero e proprio cult nel 1964 al MoMa di New York sottoforma di Christmas Card. Ancora oggi, infatti, continuano ad essere riprodotti centinaia di dipinti, stampe, sculture e gadget, tutti su autorizzazione dell'artista stesso, che nel 1973 la trasformò in un francobollo per San Valentino.
Robert Indiana nasce a New Castle nel 1928 e da bambino si sposta spesso, dichiarando in un’intervista che «mia madre non poteva vivere nella stessa casa per più di un anno». Prestissimo si fa notare per la sua bravura nel disegno, ma la svolta avviene a New York negli anni ’60, mostrando da subito una certa fascinazione per la cultura americana, come dimostra la scelta del nome. La sua arte si esplica in assemblaggi, dipinti e lavori che si mescolano in simboli, lettere, parole, a volte con richiami politici e sociali, a volte in tono più scherzoso, evolvendo rapidamente verso una forma d'arte che definisce «poesie scultoree». Oltre LOVE, infatti, famosa la scritta EAT, che diventa nel 1964 il titolo di un film di Andy Warhol – in cui si vede Indiana mangiare un fungo – e l’opera HOPE realizzata nel 2008 in occasione delle presidenziali di Obama, autorizzandone la riproduzione su magliette, bottoni e stampe in edizione limitata.
La produzione artistica di Indiana è stata talmente ingente che sarebbe impossibile elencare tutte le occasioni espositive della sua vita. Si ricordi la retrospettiva al Whitney Museum nel 2013 e la mostra LOVE a Roma al Chiostro del Bramante nel 2016. E proprio la sua opera più famosa, LOVE, composta da quattro lettere con la “O” rovesciata, è stata battuta all'asta nel 2011 (uno dei pezzi della serie) per 4.1 milioni di dollari.