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Prime pagine

Pd, rottura sempre più vicina. Bersani: non si può restare in questo partito

 

Bufera sulla chat di Di Maio: Grillo attacca i giornali

 

Roma, divorzio in giunta sullo stadio. Berdini si dimette

 

Pisapia scende in campo: sinistra, allargare i confini

 

Fini indagato per riciclaggio

 

Malato terminale di Sla ottiene di essere sedato fino alla morte

 

Il Pil chiude il 2016 a +0,9%

 

Caso Cucchi, i pm chiedono il processo per 5 carabinieri

 

Corea del sud, ucciso il fratellastro di Kim Jong-un

 

 

Politica

Nel Pd è rottura sempre più vicina. Bersani chiede altri due mesi per evitare la scissione, ma Orfini chiude: «Congresso e poi le elezioni». Franceschini cerca una mediazione. D’Alema: «Subito mobilitazione sui territori». Giovanna Casadio su Repubblica: “Più vicina la scissione Pd, nonostante la mediazione di Franceschini. Bersani: «O si rinvia il Congresso o è rottura». Ma Renzi tira dritto. E propone una commissione d’inchiesta sulle banche e la revoca dei vitalizi”. Monica Guerzoni sul Corriere della Sera: “Il rischio di scissione c’è. Anzi, forse si è già consumata e bisogna ricomporre il partito. Il Pd è nella bufera. Bersani: «La divisione è già avvenuta. No al Pdr, partito di Renzi. Chi è vicino lo faccia riflettere». Il ministro Orlando cerca una mediazione. E Massimo D’Alema immagina un distacco lento”.

 

Goffredo De Marchis su Repubblica descrive le strategie del segretario del Pd, Matteo Renzi: “Dimissioni da segretario e immediato rientro in carica per l’ordinaria amministrazione. Niente reggenza, niente ruolo provvisorio di leader del partito affidato al presidente, nessuna segreteria di garanzia. Matteo Renzi sta preparando così l’assemblea del Pd di domenica, chiamata ad avviare la fase congressuale. Intanto, la data per le urne ritenuta più realistica è il 24 settembre, insieme alla Germania”.

 

Allo stesso modo, Carlantonio Solimene sul Tempo fa luce sulle numerose contraddizioni e tribolazioni interne al Pd, citando Pier Luigi Bersani, Roberto Speranza, Michele Emiliano e anche Alfredo D’Attorre, deputato di Sinistra Italiana.

 

Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera intervista Walter Weltroni, ex segretario del Pd: «L’idea di dividersi è un incubo, ma il Pd di Renzi deve aprirsi. La sinistra colga la sfida del mondo nuovo, altrimenti sarà crisi irreversibile. Mi auguro che Bersani e D’Alema non facciano la scissione. Non ho mai pensato ad una sinistra minoritaria».

 

Sulla Stampa, a firma Giuseppe Salvaggiulo, intervista a l’ex assessore Muraro: «A Roma c’è all’opera un gruppo trasversale di affaristi. La Raggi dipende dai poteri forti, dentro e fuori dal Movimento. Se vuole sopravvivere si deve slegare».

 

Intanto l’assessore Berdini se ne va “sbattendo la porta dopo il sì allo stadio della Roma. Per la giunta è una nuova crisi. Le deleghe passano alla Raggi che da giorni è alla ricerca di un sostituto”. Lo scrive Andrea Arzilli sul Corsera Roma.

 

Scoppia una  nuova bufera sulla nomina di Raffaele Marra, e sulle relative discussioni che avvennero all’interno del Movimento la scorsa estate. Ieri mattina la notizia di una chat  del 10 agosto 2016 in cui Luigi Di Maio, scrivendo a Virginia Raggi, definisce Marra “un servitore dello Stato”. Immediata e rabbiosa la reazione di Beppe Grillo che attacca i giornali: “Quello che hanno scritto è falso, fuorviante e non verificato. La misura è colma”. Ne scrive, tra gli altri, Silvio Gentile sul Messaggero.

 

Nuovo stop per la riforma della legge elettorale. La commissione Affari Costituzionali che oggi avrebbe dovuto stabilire il programma dei lavori, ha infatti rinviato a giovedì la riunione dell’ufficio di presidenza che deve organizzare i tempi. Proteste del M5S. Ne scrive la Stampa.

 

Si è aperta ieri in un incontro a Milano l’esperienza di Campo progressista, il nuovo progetto politico dell’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia: «Non voglio più vedere il centrosinistra che governa con parte della destra. È impensabile. Questo è successo perché non abbiamo perso ma neppure vinto. Ora c’è bisogno di buona politica, ma senza rottamare nessuno. Serve una svolta».

 

Economia

Il Pil chiude il 2016 a +0,9%. Il miglioramento però non consentirà di ridurre la manovra correttiva. Davide Colombo sul Sole 24 Ore: “Nel 2016 il Pil italiano è aumentato in termini grezzi dello 0,9%, il livello più alto dal 2010. È la stima flash dell’Istat, il cui dato corretto per gli effetti di calendario segna un aumento dell’1%. La revisione al rialzo del Pil non avrà effetti sulla correzione da 3,4 miliardi chiesta dall’Ue”. La notizia è commentata da Ferdinando Giugliano su Repubblica: “Un andamento lento difficile da mantenere”.

 

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, dopo il no di Matteo Renzi nella direzione Pd, ha compreso che dovrà rinunciare all’aumento delle accise, nonostante si sia esposto nella lettera all’Ue, indicando tra le possibili voci che avrebbero composto la manovra «aumenti dei diritti di accisa». Ora il ministro si prepara a presentare un ventaglio di proposte alternative al premier Gentiloni. Ne scrive Enrico Marro sul Corriere della Sera.

 

È in corso il negoziato con Bruxelles per mettere in sicurezza e fondere Veneto banca e Popolare di Vicenza. È necessario un fabbisogno di circa 5 miliardi, cifra che renderebbe scontato un intervento forte dello Stato nel capitale. Ne scrive la Stampa.

 

Trattativa in corso tra Peugeot-Psa e Gm: Il colosso francese ha confermato che sta valutando la possibilità di acquisire le filiali europee di Opel e Wauxall, in vista di una fusione. Ne scrive Andrea Malan sul Sole.

 

Si terrà oggi alla Camera il voto di fiducia sul decreto banche. Ne scrive Avvenire.

 

Esteri 

Nord Corea, avvelenato il fratello di Kim. Guido Santevecchi sul Corsera: “Colpito da due aghi o forse ucciso da uno spray al veleno. Kim Jong-nam, fratello del leader nordcoreano Kim, è stato ammazzato all’aeroporto di Kuala Lumpur in Malesia, da due donne. Partite le indagini. Ma resta il mistero su chi ha eliminato l’«amico della Cina».

 

Andrea Bonanni e Alberto D’Argenio intervistano su Repubblica, Federica Mogherini, l’Alto rappresentante per gli affari esteri dell’Unione: «L’America mai così divisa tra conflitti politici e sociali. All’Ue più responsabilità nella leadership mondiale. Con Trump c’è una fase nuova ne rapporti tra Europa e Usa, possibili le divergenze. Il nostro rapporto sarà meno automatico: verificheremo caso per caso se i nostri interessi coincidono con quelli americani».

 

Paolo Mastrolilli sulla Stampa riporta la notizia delle dimissioni del consigliere per la Sicurezza nazionale, Michael Flynn: mentì sui rapporti con il Cremlino. Interrogato dall’Fbi. Sospetti sul coinvolgimento del presidente.

 

Giustizia

«Dobbiamo metterci in gioco, non dobbiamo avere paura di dire “facciamo politica”, non dobbiamo permettere a nessuno di giocare a dadi con il nostro Paese. Dobbiamo scendere in campo in un progetto di democrazia solidale che non lascia indietro nessuno e che sia ricostruita a partire dal ceto delle professioni, dal ceto medio, che non può più essere compromesso da un mercato senza regole». Andrea Mascherin, presidente del Consiglio nazionale forense, conclude così la sua lunga relazione “politica” per l’inaugurazione dell’anno giudiziario dell’avvocatura. Ne scrivono Errico Novi sul Dubbio e Donatella Stasio sul Sole.

 

Sempre sul Dubbio è possibile leggere l’intervento integrale del presidente del Cnf e la sua proposta: “Un partito dell’illuminismo, dell’ottimismo e dei diritti. Gli avvocati devono essere le sentinelle libere e indipendenti da ogni interesse particolare, e che sappiano affermare le virtù e denunciare i vizi della società. Nessuno oggi svolge questo ruolo. Non ci sono voci davvero libere, esistono soprattutto voci di parte. Solo noi siamo autonomi e non dipendiamo da nessuno. Il nostro compito politico è chiarissimo: dire la verità”.

 

Nelle stesse pagine sono riassunti e analizzati anche gli interventi del presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi, del vice presidente del Csm, Giovanni Legnini e del primo presidente della Corte di Cassazione, Giovanni Canzio.

 

L’ex leader di An, Gianfranco Fini, è accusato di concorso in riciclaggio. Ne scrive, tra gli altri, Cristiana Mangani sul Messaggero: “Un’accusa di concorso in riciclaggio e un sequestro di beni per cinque milioni di euro. Con al centro dell’inchiesta il rapporto tra Gianfranco Fini e Francesco Corallo, re delle slot machine, da dicembre scorso in carcere per una evasione da centinaia di milioni”. Vittorio Feltri su Libero commenta così la notizia: “Rovinato dalla patata. Da quando si è messo con la Tulliani all’ex presidente della Camera non ne è andata più bene una”.

 

Da ieri i 3 carabinieri, Alessio Di Bernardo, Raffaele D’Alessandro e Francesco Tedesco, che arrestarono per spaccio Stefano Cucchi, sono ufficialmente imputati per la sua morte. Lo hanno colpito con «schiaffi, pugni e calci» provocandogli le ferite che lo avrebbero ucciso sei giorni dopo. La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio preterintenzionale. Rischiano il processo per falso e calunnia anche atri due colleghi, Roberto Mandolini e Vincenzo Nicolardi. Ne scrive, tra gli altri, Ilaria Sacchettoni sul Corsera.

 

Ilva

Il giudice boccia il patteggiamento dei Riva e stanga il lodo Renzi: troppo lievi le pene e pochi 1,3 miliardi per la fabbrica. Ora i commissari dovranno trovare i fondi. Francesco Casula sul Fatto Quotidiano.

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