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7su7/La rassegna d’autore SPIN

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Prime pagine

 

Sfida Le Pen: via da Ue e Nato

 

Libia, parte il dialogo Italia-Russia

 

Raggi: «Avvio sbagliato, però ho l’appoggio di Beppe e Davide»

 

«Pace e solidarietà», il Super Bowl di Francesco

 

Riforma statali, più visite fiscali anti-assenteismo

 

Battuta d’arresto (-22%) per gli investimenti di imprese estere in Italia

 

Politica

Su Repubblica retroscena di Liana Milella sulle motivazioni della sentenza della Corte costituzionale sull’Italicum che verranno depositate tra il 13 e il 14 febbraio: “Voto anticipato, altolà della Consulta: le leggi elettorali vanno uniformate. Il 13 febbraio le motivazioni della sentenza sull’Italicum: punteranno sulla necessità di rendere omogenei i sistemi per Camera e Senato. Urne impossibili senza interventi del Parlamento”.

 

A sorpresa, Matteo Renzi ha deciso che è arrivato “il tempo del rammendo”, scrive Giovanna Casadio sempre sul giornale diretto da Mario Calabresi: “Caos Pd, Renzi incontrerà tutti i big. Settimana di ‘caminetti’ e di silenzio mediatico: l’ex premier cerca una tregua in vista della direzione del 13 febbraio. Faccia a faccia con tutti i capicorrente: già visti Cuperlo e Orlando, ora tocca ai ministri”.

 

Su Libero, intervista di Pietro Senaldi al governatore della Puglia, Michele Emiliano, candidato alla segreteria del Pd: «E’ Renzi che vuole la scissione del Pd, difende le banche e scorda gli ultimi. Io so come tenere insieme i centristi e Vendola. La grande coalizione con Berlusconi non fa bene a nessuno. Siamo responsabili dello schianto di Matteo: dovevamo fermarlo».

 

Sul Corriere della Sera, Dino Martirano dà conto della situazione attorno al ricorso presentato da Silvio Berlusconi alla Corte europea dei diritti dell’uomo contro la sua decadenza: il governo italiano ha inviato a Strasburgo una memoria per ribadire l’infondatezza del ricorso, ora toccherà al pool di avvocati guidato da Niccolò Ghedini rispondere. La sentenza può arrivare in primavera.

 

Sulle stesse pagine intervista esclusiva (e inaspettata) del sindaco di Roma, Virginia Raggi, a colloquio con Emanuele Buzzi: «C’è stata una partenza sbagliata, ma la polizza non è corruzione. Oggi possiamo dire di aver inaugurato una nuova fase. E ho l’appoggio di Beppe Grillo e Davide Casaleggio con il quale i rapporti sono ottimi. Mi fidavo di Romeo, su di lui valuterò il da farsi con i legali. Un primo cittadino lascia per un avviso di garanzia se intasca una mazzetta o ruba soldi ai cittadini».

 

Sulla Stampa, Giuseppe Alberto Falci intervista Paolo Romani, presidente dei senatori di Forza Italia: «D’accordo con Franceschini, premio alla coalizione nella nuova legge elettorale».

 

Economia

Luca Cifoni sul Messaggero: “Statali, stretta sulle visite fiscali. Controlli sulle assenze dei dipendenti pubblici accentrati all’Inps, saranno più mirati e potranno essere anche ripetuti. Per le verifiche i medici avranno la possibilità di usare i dati delle diagnosi inserite nei certificati già inviati dal lavoratore”.

 

Battuta d’arresto per gli investimenti di imprese estere in Italia. Chiude a 65,5 miliardi di euro il bilancio 2016 delle acquisizioni straniere nel nostro Paese, il 22% in meno di quanto incassato nel 2015. Francia, Stati Uniti e Gran Bretagna i principali investitori, mentre si riduce lo shopping da parte della Cina. Ne parla Micaela Cappellini sul Sole 24 Ore.

 

Sulla Stampa, Paolo Baroni scrive: “Attenti al Pil: con lo 0,1% in più manovra scontata di 500 milioni. L’aggiustamento da 3,4 miliardi chiesto da Bruxelles si basa su una crescita dello 0,8. Un aiuto alle strategie del governo potrebbe venire dalla ripresa dell’inflazione”.

 

Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, all’attacco del presidente della Bce, Mario Draghi: «Per la competitività dell’economia tedesca, l’euro è troppo debole». Schaeuble ha anche raccontato di aver avvertito Draghi che i tassi bassi «avrebbero gonfiato il surplus commerciale della Germania». Il tutto mentre la cancelliera Angela Merkel cerca di mettere d’accordo l’Unione su un riassetto a velocità diverse. Tonia Mastrobuoni su Repubblica.

 

Al via il maxi-aumento di capitale da 13 miliardi di euro di Unicredit. Vittorio Puledda su Repubblica Affari&Finanza parla delle “incognite sulla strada di Mustier”: “Gli operatori sembrano ingenerale ottimisti sull’operazione che parte oggi, mentre il titolo negli ultimi tempi è salito. Ma c’è il pericolo che la fretta e le risorse contingentate portino a una maggiore presenza di business in Italia”.

 

Giustizia

Luigi Ferrarella sul Corsera: “Giustizia nel mondo, con pene più severe gli omicidi non calano. A cosa in concreto servano dosi massicce di carcere, d’ergastoli e pene di morte non è ben chiaro, ma a cosa non servano è statisticamente chiarissimo: non servono a far diminuire gli omicidi, anzi vanno di pari passo con il loro aumento”. I dati lo confermano.

 

Emergenza profughi in tribunale. In tre anni i ricorsi sullo status di rifugiato sono aumentati del 600% perché ai migranti costano nulla e permettono di restare legalmente in Italia per anni. Marino Longoni su Italia Oggi.

 

Esteri

Marine Le Pen lancia l’assalto all’Eliseo. Ieri presentato il programma in un comizio a Lione: «Se vinco, Francia via da Ue e Nato. Stretta sulle frontiere, niente sussidi agli irregolari, via chi è schedato». Su Repubblica il reportage dell’inviata Anais Ginori.

 

«Putin è un killer? Anche da noi in America ci sono molti assassini», così il neopresidente statunitense Donald Trump ha difeso il presidente russo Vladimir Putin. Sul bando agli immigrati: «Se succede qualcosa prendetevela con il giudice». Ne parla Giuseppe Sarcina sul Corsera: “Trump attacca i giudici e difende Putin”.

 

Il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, in un’intervista alla Stampa parla dell’accordo con la Libia sui migranti dopo la firma del memorandum di Roma: «E’ partito il dialogo Italia-Russia. Abbiamo avuto segnali positivi dai colloqui con Lavrov. Russia, Emirati e Qatar aperti a cooperare sulla Libia». Sul programma anti-Ue della Le Pen: «Il populismo non vincerà, confido che i francesi sceglieranno l’Europa».

 

Su Repubblica intervista di Andrea Bonanni a Romano Prodi: «Trump e Le Pen sono una minaccia, l’Europa a doppia velocità può dare finalmente la risposta. Ma non diventi un’Europa di prima e seconda classe, il governo italiano si prepari bene. Berlino comincia ad assumersi quel ruolo di leadership che non aveva mai voluto esercitare».

 

Sul Foglio, lunga inchiesta di Daniele Raineri sullo Stato islamico: “E’ l’ora del Califfo. Intelligence, strategie, bombe, forze speciali. I segreti di Abu Bakr al Baghdadi, l’uomo che da quale parte tra Iraq e Siria muove le leve del jihad globale. Come funziona la guerra contro l’uomo più pericoloso del mondo”.

 

Chiesa

Sul Corsera, retroscena di Gian Guido Vecchi sul caso dei manifesti anti-Bergoglio: “Ruini si schiera con Francesco: «Quei manifesti lontani dai sentimenti della gente». I sospetti nella Santa Sede sui gruppi di destra”.

 

Per la prima volta il Papa ha registrato un videomessaggio per il Super Bowl, la finale di football americano che si è giocata stanotte a Huston. Il suo auspicio: «Pace e amicizia nel mondo». Ne parla Andrea Tornielli sulla Stampa.

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