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7su7/La rassegna d’autore SPIN

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Scritto da Super User

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Prime pagine

 

La Terra ha sette sorelle abitabili. Scoperto un novo sistema solare a 39 anni luce

 

Piano taxi, ipotesi rottamazione. I comuni potrebbero proporre un incentivo per le licenze. Il governo media tra auto bianche, 

 

Ncc e Uber. Un centinaio gli identificati per gli scontri

 

Renzi in Usa: cerco idee anti-populisti

 

Grillo ferma lo stadio della Roma? Dice «Si fa, ma non lì». Boh?!

 

Mattarella lungo la via della Seta giunge a Pechino e dice ai cinesi: «Voi partner strategico»

 

 

Scoperta del secolo

 

La Nasa annuncia una clamorosa scoperta: a 39 anni luce di distanza dalla Terra esistono sette pianeti simili al nostro, che orbitano tutti intorno alla stessa stella, una nana rossa, battezzata Trappist-1. I corpi celesti sarebbero abitabili perché in una zona temperata con acqua e atmosfera. A firma Marco Lombardo sul Giornale, ma naturalmente c’è ovunque.

 

Economia

 

Tic-tac-tic-tac, il tempo stringe. Come apre il Sole? Ma con la commissione europea che chiede all’Italia di adottare subito – entro aprile – soluzioni credibili per ridurre un debito che supera il 130%. Padoan dice: «è nel nostro interesse». E ci mancherebbe pure che non lo fosse! Sotto al lente di Brux, anche i conti francesi e i deboli investimenti tedeschi che si tengono i soldini in tasca per farci definitivamente finire sul lastrico. Interessante Beda romano che intervista il commissario Dombrovskis.

 

Intanto, registra sempre il quotidiano diretto (ancora) da Roberto Napoletano, «inflazione al top (+1%).

 

Preoccupato Massimo Giannini su Repubblica: «piovono pietre e manca l’ombrello». Interessante anche Federico Fubini sul Corsera.

 

Politica

 

Andrea Orlando varca il Rubicone: sfida Renzi dopo la scissione Pd. Intanto in maggioranza ci sono le prime tensioni su manovra e ius soli. Ne scrive bene il Messaggero.

 

Per Repubblica, Renzi punta all’election day (amministrative+politiche) l’11 giugno votando alle primarie il 9 aprile, mentre Orlando ed Emiliano le vorrebbero il 7 maggio.

 

Se Atene piange… Francesco Verderami spiega bene sul Corsera la debolezza di moderati e liberali nel campo del centro destra e dunque il nodo critico di quest’area politica a porsi come credibile alternativa di governo.

 

Il Foglio osserva come, da Pif a Grillo, l’Italia sia sempre più la «repubblica del Pif» ma dà voce anche a quella che il giornale fondato da Ferrara chiama «la destra secondo Toti», ovvero un mini Pdl: «fondiamo un partito nuovo con Forza Italia, Lega e FdI. E facciamo le primarie». Pezzo a firma David Allegranti, che varca il fiume Magra e passa così da intervistare politici toscani a interpellare quelli che vivono in Liguria.

 

Per contro, Arturo Celletti su Avvenire dà voce a un centro destra in lite e in particolare a Stefano Parisi che non si stanca (ma forse stanca gli altri) di ripetere: «Forza Italia non segua Salvini».

 

Sempre sul giornale dei vescovi si registra un tentativo – incredibile – di introduzione dello ius soli come criterio per l’acquisto della cittadinanza (e dunque del voto). Ncd è contraria alla fiducia.

 

Su Libero, Vittorio Feltri ripercorre la storia di scissioni (Psiup che esce dal Psi) e di tentativi di riunificazione (Psi e Psdi) per spiegare che «rompere è facile, mentre aggiustare è difficile e spesso impossibile».

 

Polemica per un bando dell’ospedale San Camillo che discrimina gli obiettori di coscienza della legge 194, violandola. Reagiscono il ministro Lorenzin e la Cei. Se ne occupa tra gli altri Avvenire con un pezzo di Daloiso.

 

Stefano Zurlo sul Giornale spiega perché Emiliano non molla la toga: pensione, carriera e benefici (fuori legge).

 

Il Corsera intervista il ministro Delrio (non Del Rio, tipo del Rio de la Plata, ma Delrio!) che sostiene di non voler cedere alla piazza (e dunque ai tassisti) ma di voler bene regolare la concorrenza, evitando che un Ncc con licenza nelle Marche lavori tutto il giorno a Milano. Sul quotidiano diretto da Luciano Fontana ne scrivono Salvia, Di Frischia e Sacchettoni.

 

Esteri

 

Il Foglio fa il punto su due nuove iniziative di Mosca. Da un lato accoglie il leader del partito nazionalista tedesco AfD, dall’altro muove le pedine in Libia dove l’Italia sta faticosamente cercando di solidificare la posizione di Serraj.

 

Nelle stesse pagine, Giulio Meotti spiega come dopo Guantanamo, l’inglese Harith – idolo del Guardian, del politicamente corretto, delle ong, l’uomo che il consiglio d’Europa aveva arruolato contro la ‘tortura’ – si è fatto esplodere a Mosul per l’Isis. Questa e altre storie di decadenza occidentale.

 

Cultura

 

In allegato al Giornale esce il pamphlet di Angelo Crespi, «100 anni di arte immonda».

 

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