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Prime pagine

 

La Nord Corea lancia la sfida a Trump

 

L’Ue: Italia a rischio se va al voto

 

Congresso e voto, oggi Renzi e il Pd alla resa dei conti

 

La pedofilia nella Chiesa, Papa Francesco: «Come può un prete causare tanto male?»

 

Davigo e l’Italia: «Troppi corrotti 25 anni dopo»

 

Berdini: «Ecco la mia verità»

 

Lo scatto della riscossione: +6,2%

 

Trattativa da 8 miliardi sui premi agli statali

 

 

Politica

Oggi è il giorno della resa dei conti nel Partito democratico. Dalla direzione Pd arriveranno indicazioni sulla strada del primo partito di maggioranza, sulle intenzioni del suo segretario, sulle ipotesi di congresso e voto anticipato. Dopo la direzione, Matteo Renzi invierà una lettera a tutti gli iscritti: «La politica italiana sembra tornata alla Prima Repubblica. Chi perde congresso o primarie rispetti l’esito del voto». Ne parla Marco Galluzzo sul Corriere della Sera.

 

Su Repubblica doppia intervista in casa Pd. Cuzzocrea dialoga con Gianni Cuperlo, che dice: «I notabili delle tessere non sequestrino le idee, in troppe realtà siamo un partito che sconsiglierei a mia figlia». Rubino intervista Ettore Rosato: «Gli avversari di Matteo specializzati in giravolte, la legge elettorale si può fare in sei settimane, senza correre».

 

Va alla carica il governatore della Puglia, Michele Emiliano, intervistato da Chiara Giannini sul Giornale: «Stava con banchieri e petrolieri, ormai la stagione di Matteo è finita. Fermato un progetto folle, inutile e triste».

Nel centrodestra, intanto, è rottura. Lo scrive Ugo Magri sulla Stampa: “Berlusconi-Salvini, l’ultima rottura. Silvio vuole andare al voto da solo”. Per l’editorialista, “l’ultimo scontro tra Berlusconi e Salvini a colpi di «sbruffoncello» e «inciucione», segnala che le rispettive strade si sono separate”.

 

Sul Corsera, Marco Cremonesi intervista proprio il leader della Lega: «Basta con le alleanze del passato. Deluso da Grillo, non vuole il voto. Il leader lo scelgono gli italiani, no alle dinastie. L’8 e il 9 aprile faremo le primarie. Gli accordi locali si decidono uno per uno. Impensabile ora un asse con Forza Italia».

 

Sul Fatto Quotidiano, lunga lettera dell’assessore all’Urbanistica del comune di Roma, Paolo Berdini, finito nell’occhio del ciclone per le sue dichiarazioni sulla sindaca Virginia Raggi. Zero autocritica e tanto complottismo: «E’ evidente che vogliono farmi fuori. Il punto è la colata di cemento che si vuole imporre a una città martoriata. Con Virginia abbiamo sempre difeso la legalità: continuiamo».

 

Economia

Le elezioni anticipate sono un rischio per l’economia italiana. E’ quanto scrive la Commissione europea nel documento sulla crescita che presenterà oggi. Timori per l’incertezza politica di Roma: Bruxelles teme che col voto anticipato il governo non varerà più la manovra di correzione. Ne parla Marco Bresolin sulla Stampa.

Sul Corsera, intervista di Enrico Marro al sottosegretario alle Politiche europee, Sandro Gozi: «La flessibilità non è un regalo. E sul fronte del mercato interno dico no al ritorno all’ancien régime. Le accise? Servono altre soluzioni, le tasse devono diminuire».

 

Marco Mobili e Giovanni Parente sul Sole 24 Ore: “Equitalia «chiude» con 8,7 miliardi di euro. Nell’ultimo anno di operatività come soggetto autonomo i recuperi crescono del 6,2%. Un risultato raggiunto, come sottolinea l’ad e presidente Ernesto Maria Ruffini, nonostante dal 2014 siano stati inviati circa 6 milioni di atti in meno”.

 

In calendario oggi il confronto fra governo e sindacati sul nuovo decreto del pubblico impiego. Tra i nodi al centro della trattativa ci sono le nuove regole sui premi di produttività per i dipendenti pubblici: una partita da 8 miliardi di euro. Gianni Trovati sempre sul giornale di Confindustria.

 

Su Libero, intervista di Daniela Mastromattei a Giorgio Armani: «Roma sotto choc, Milano è la capitale. Vi svelo la mia formula dell’eleganza. A bloccare l’Italia non sono le tasse, ma quelli che non le pagano. Despota? Delego però controllo, non sono un capo facile, apprezzo chi lavora».

 

Giustizia

Il numero monografico del Foglio è firmato da Ermes Antonucci con una preziosa inchiesta sui casi di gogna mediatico-giudiziaria: otto storie di persone travolte da vicende giudiziarie e dal colpevolismo dei media, ma che una volta scagionate dalle accuse hanno cercato di ricostruire con tenacia la propria vita. Dall’ex senatore Luigi Grillo, che oggi fa il produttore di vini, al manager Mario Rossetti, passando per Ludovico Gay e l’ex assessore Paolo Cocchi, oggi pasticcere.

 

Sul Corsera, intervista di Giuseppe Guastella al presidente dell’Anm Piercamillo Davigo: «A 25 anni da Mani pulite è drammatico quanto poco sia cambiata la situazione e quanto sulla corruzione peggiori la deriva dell’Italia nel panorama internazionale». E ribadisce il concetto per cui gli innocenti, in fondo, forse non sono così innocenti: «In un sistema ben ordinato un innocente più che essere assolto non dovrebbe neppure andare a giudizio”.

 

Chiesa

Su Repubblica la breve prefazione scritta da Papa Francesco al libro dello svizzero Daniel Pittet che racconta gli abusi subiti da un sacerdote: «Chiedo perdono per i preti pedofili. E’ un segno del diavolo orrendo e radicalmente contrario a tutto ciò che Cristo ci insegna, saremo severissimi. Ringrazio Daniel perché abbatte il muro di silenzio che soffocava scandali e sofferenze».

 

Sulle stesse pagine, Caterina Pasolini intervista proprio Pittet: «Ho svelato a Francesco i miei quattro anni di inferno e lui ha pianto insieme a me».

 

Esteri

La Corea del Nord ha lanciato un missile verso il Mar del Giappone. L’ordigno ha viaggiato per circa 500 chilometri prima di cadere nell’oceano, tra la penisola coreana e le acque giapponesi. Guido Santevecchi sul Corsera: “Il missile di Kim sfida la Casa Bianca. Lanciato nel Mar del Giappone mentre il premier Abe era negli Usa. La Nord Corea può già colpire gli Usa?”.

 

Paolo Mastrolilli sul giornale diretto da Maurizio Molinari: “Donald tira dritto sui migranti: «Ho mantenuto la promessa». Il presidente Usa rivendica il travel ban bloccato dai giudici, oggi un nuovo ordine esecutivo. Ma i messicani rifiutano i rimpatri e ingolfano i tribunali con i ricorsi”.

 

L’assemblea federale tedesca ha eletto Frank-Walter Steinmeier presidente della Repubblica con 993 voti, sotto i mille previsti. Alcuni elettori della Cdu hanno preferito astenersi. Secondo Tonia Mastrobuoni (Repubblica) “la Cdu teme l’onda rossa”.

 

Pablo Iglesias ha vinto il congresso di Podemos. Francesco Olivo sulla Stampa: “Podemos è spaccato in due. Si afferma l’ala più intransigente, ma il 30% volta le spalle al leader”.

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