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7su7/La rassegna d’autore SPIN

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Scritto da Super User

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Prime pagine 

 

Il Pd e la scissione, l’ora dello strappo. Emiliano vacilla

 

La guerra dei tassisti, sit-in e minacce

 

Lavoro, sale l’età. La media è 44 anni

 

Junker in bilico, l’Europa si schiera: deve continuare

 

Crisi Alitalia, ultimatum del governo

 

 

Politica

Oggi si terrà la direzione Pd: l’area di Speranza e Rossi diserta, la scissione è già in atto. Resta l’enigma del governatore della Puglia Emiliano, che ancora non ha chiarito la sua posizione. Monica Guerzoni e Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera: “Nemmeno Renzi interviene alla riunione che dà il via al congresso. Il ministro Orlando: «Mi candido se serve all’unità». I bersaniani oramai sono fuori, venerdì i gruppi in Parlamento. Lo sfogo di Enrico Letta: «Non può finire così. La responsabilità è del segretario».

 

Antonio Polito sulle pagine dello stesso giornale commenta aspramente l’ormai inevitabile scissione Pd: “Il Partito democratico era un’utopia. E un’utopia non si può scindere in due. È un po’ come la libertà: indivisibile. Per questo ciò che è accaduto domenica non è propriamente una scissione, ma una fine”.

 

Goffredo De Marchis su Repubblica intervista l’ex premier Romano Prodi: «Sono angosciato. Certo non osso rimanere indifferente alla scissione. Questo è un suicidio, non posso rassegnarmi. Ho fatto decine di telefonate, colloqui privati che tali rimarranno».

 

Sempre su Repubblica, Alessandra Longo intervista Gianni Cuperlo: «Resto nel partito ma la colpa è del leader inadeguato. L’ex segretario ha un approccio contabile e non capisce l’effetto della rottura. Stavo nei Ds al 18% e ora rischiamo di buttare dieci anni e tornare a prima della partenza».

 

«Matteo fai un gesto, puoi ancora fermare la rottura. Se ci sarà la scissione il Pd è finito: qualcuno terrebbe il nome ma non più il progetto». Si esprime in questi termini l’ex presidente dem Rosy Bindi in un’intervista alla Stampa.

 

Sul Giornale Adalberto Signore prova a ipotizzare il futuro del centrodestra: “Trumpisti sì, ma non troppo. Almeno in Europa. In Italia Trump riscuote simpatie ma non sembra in grado di polarizzare un consenso importante”.

 

Gianluca Roselli sul Fatto Quotidiano elenca i 53 deputati che formeranno il nuovo gruppo parlamentare: gli scissionisti del Pd più i 16 deputati che non sono entrati in Sinistra italiana. Spicca la figura di Alfredo D’Attorre.

 

Blitz a Roma di Beppe Grillo per il nuovo stadio della Roma. Il leader dei M5S incontra il sindaco e avverte: «Chi è contro è fuori. Se il nuovo impianto si farà, sarà sentita la popolazione». Ne scrive Simone Canettieri sul Messaggero.

 

Economia

Il rischio bolla non spaventa i mercati. Dopo l’elezione di Trump le Borse globali hanno guadagnato 6mila miliardi di dollari. Tre mesi di rialzi per oro, dollaro e titoli americani del credito. Vito Lopes sul Sole 24 Ore: “«Una vittoria di Donald Trump alle elezioni sarebbe un disastro per i mercati che perderebbero tra il 10 e il 15%, contagiando poi le altre piazze mondiali». Questa la previsione della Brooking Institution, un think tank di Washington, datata ottobre 2016. E non si tratta di una profezia isolata”.

 

Il ministro Padoan Rassicura l’Ue: «La manovra non cambierà, faremo un intervento strutturale da 3,4 miliardi». Sebbene la Commissione continui a confermare la linea di flessibilità verso le esigenze del governo, è in allarme per la fase politica. Ne scrive Alessandro Cardini sul Messaggero.

 

In Italia è rivoluzione demografica del lavoro: una ricerca rivela che in circa 25 anni l’età media degli occupati è passata da 38 a quasi 44 anni. Gli under 35 sono scesi al 22%. Ne scrive Federico Fubini sul Corsera.

 

Esteri 

L’Unione europea difende Junker: «Deve continuare». La Commissione nega le dimissioni. Il presidente però al momento non intende sciogliere la riserva. Ma i falchi alzano il tiro e spunta il dossier Katainen. Oggi vertice con la Merkel. Ne scrive Alberto D’Argenio su Repubblica.

 

Marine Le Pen in Libano per incontrare il presidente Michel Aoun e il presidente Saad Hariri. Una visita , ha sottolineato la candidata all’Eliseo, in difesa della cristianità minacciata dall’estremismo islamista. Giordano Stabile sulla Stampa.

 

Su Avvenire Luca Geronico racconta la “trappola di Mosul”: “Solo pochi metri verso l’aeroporto di Mosul. L’esercito iracheno sta cercando di aprirsi una via fino allo scalo, a Mosul Ovest, dove il Daesh si è barricato, dopo aver spianato i palazzi per consentire a i cecchini di fermare chiunque tenti l’avanzata”. I jihadisti a difesa della città sarebbero 2000, 700 mila invece i civili sotto attacco.

 

Giustizia

Giovanni Cavalli sul Corsera racconta il caso Unar: “Fondi statali per 55 mila euro finiti, come documentato dalle “Iene”, a sexy club gay a pagamento. Lascia Francesco Spano che dirige l’ufficio anti discriminazioni”.

 

Pippo De Cristofaro, il killer del catamarano, è evaso in Portogallo, dove attendeva l’estradizione. È la sua terza fuga. Ne scrive Lorenzo Sconocchini sul Messaggero: “Chissà se Pippo De Cristofaro sogna ancora di raggiungere la Polinesia, come prometteva alla sua amante diabolica sedicenne Diane”.

 

Valter Vecillo sul Dubbio si chiede se esiste l’errore giudiziario: “Errori giudiziari e ingiusta detenzione: le gravi patologie del processo. Dal 1992 ad oggi sono state indennizzate 25 mila persone”.

 

Nuovo capitolo di Mafia Capitale. Federica Angeli su Repubblica Roma riferisce delle accuse di Franco Panzironi, ex di Ama, all’ex sindaco Alemanno, durante il suo interrogatorio in aula: «Da Buzzi soldi per le elezioni, circa 400 mila euro».

 

Sul Dubbio alcuni stralci della lezione tenuta dal giornalista Andrea Camaiora  martedì scorso al master anticorruzione dell’università di Roma Tor Vergata, dedicata al tema della “litigation communication”: “E’ essenziale per enti pubblici e aziende operare con una comunicazione trasparente, corretta, coerente, sincera. Un siffatto genere di comunicazione previene la crisi ed è anche un buon antidoto all’apertura di eventuali procedimenti di natura amministrativa o giudiziaria. Per porre in essere una strategia comunicativa così descritta occorre che collaborino i professionisti del diritto e quelli delle relazioni pubbliche e della comunicazione, gli esperti in litigation public relation”.

 

Trasporti

Dario Di Vico sul Corsera fa il punto sulle situazioni che stanno animando il settore trasporti in Italia: “Sciopero ad oltranza dei tassisti, improvvise limitazioni all’attività di Flixbus, incrudirsi della situazione Alitalia. Sono la prova che manca al nostro Paese una vera politica della mobilità fatta con regole e scelte dell’ultimo minuto”.

 

Continua ininterrotta la guerra dei tassisti, tutte le metropoli nel caos. Dopo Roma e Milano, blocchi anche a Napoli e Torino. Minacce a chi non aderisce. Oggi sit-in davanti alla Camera. Il Garante pronto ad intervenire. Delrio incontra i sindacati: sì a norme serie ma stop a contestazioni illegittime. La notizia è riportata su Repubblica da Paolo Brera.

 

Paolo Stefanato sul Giornale analizza il rebus del futuro di Alitalia: “Lo sciopero dei dipendenti di Alitalia giovedì ci sarà. Ieri pomeriggio, in un incontro con i sindacati, i tre ministri Poletti, Calenda e Delrio hanno chiesto una revoca o almeno un rinvio. Il ministro dei Trasporti ha inoltre mostrato tutta la preoccupazione dell’esecutivo”.

 

“Ragnatela illiberale”, titola così il suo interessante articolo Luciano Capone sul Foglio, nel quale denuncia la miopia del governo italiano che “invece di adeguare le norme al progresso, che permetterebbero di fornire ai consumatori servizi qualitativamente migliori ed economicamente più convenienti, sembra piuttosto sempre più interessato a tessere norme che rendano le maglie della burocrazia così fitte da lasciare fuori i concorrenti. L’ultimo caso in ordine di tempo è l’emendamento anti Flixbus, la multinazionale tedesca che ha innovato il settore dei trasporti su ruota a media e lunga percorrenza”.

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