Prima pagina
Legge elettorale, si cambia: no ai capilista blindati
Piazza San Carlo, caccia ai colpevoli
Londra cambia linea: basta tolleranza
In Gran Bretagna un voto ad alto impatto sulla Brexit
Torino
Caccia all’uomo a Torino per trovare i responsabili della psicosi terrorismo che sabato sera ha scatenato il caos in piazza San Carlo. Il bilancio dei feriti ammonta a 1527 persone, di cui tre in condizioni gravi. La procura indaga per procurato allarme nel tentativo di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Ne scrive Massimiliano Peggio sulla Stampa.
Politica interna
Il patto tra Pd, Forza Italia, M5S e Lega sulla legge elettorale regge alla prima prova in commissione. Sul Corriere della Sera Dino Martirano racconta l’insolita giornata parlamentare di ieri, durante la quale l’accordo sul sistema tedesco ha dato prova di tenere nelle prime votazioni in commissione Affari costituzionali. Dal voto sugli emendamenti arrivano le prime importanti modifiche. Cambia il rapporto tra eletti nei collegi uninominali ed eletti nei listini bloccati con la riduzione del numero dei primi e l’attribuzione agli stessi della precedenza nella ripartizione dei seggi. Il teso emendato non consentirà inoltre le pluricandidature, consentendo al massimo al candidato di schierarsi contemporaneamente in un collegio e in un solo listino bloccato. Via libera, infine alle norme sulla parità di genere, con l’alternanza nei listini e una proporzione minima 60-40 tra i generi nei collegi uninominali.
Sul Fatto quotidiano intervista di Luca De Carolis al deputato pentastellato Danilo Toninelli che cerca di ribattere alle accuse di «inciucio» piovute nei giorni scorsi sul Movimento. «Dobbiamo trattare con quelli del Porcellum e dell’Italiculm, eppure stiamo ottenendo un testo che rispetta la Carta. Ora ci batteremo per le preferenze e per un premio di governabilità» afferma il deputato.
Il Messaggero racconta i primi segnali di smarcamento di Giuliano Pisapia dal Partito democratico. Preso atto della corsa verso il sistema tedesco, l’ex sindaco di Milano, ospite a skytg24, considera adesso «molto complicato» un patto di governo con i Dem chiedendo che gli accordi si facciano prima del voto e non dopo.
Sul Corsera, intervista di Emanuele Buzzi a Virginia Raggi sull’attualità politica e gli sviluppi giudiziari che potrebbero coinvolgerla. «Io e le chat su Marra? Non ho nulla da nascondere», dichiara Raggi e ribadisce la sua intenzione di procedere alla chiusura dei campi rom: «chi non si integra è fuori».
Economia
Sul Sole 24 Ore, interessante analisi a cura di Cristiano Dell’Oste e Raffaele Lungarella sui redditi dichiarati dagli italiani nel 2016 in rapporto con quelli pre-recessione. Si registra un calo generalizzato con la contrazione della platea dei contribuenti con imponibile e una riduzione media del potere d’acquisto di 278 euro.
Mentre è in arrivo il decreto del ministero dello Sviluppo economico che assegnerà l’Ilva alla cordata Mittal-Marcegaglia, da Bruxelles giungono voci di possibili problemi con l’Antitrust europeo. Le già ragguardevoli dimensioni del gruppo Arcelor-Mittal potrebbero spingere la Commissione europea a chiedere una riduzione della produzione a 6 milioni di tonnellate contro i 9,5 promessi dalla cordata che si annuncia vincitrice. Ne scrive Roberto Giovannini sulla Stampa.
Sempre sulla Stampa, un retroscena di Nicola Lillo racconta gli sviluppi del caso Alitalia. Oggi scadrà il termine per le manifestazioni di interesse. In attesa del piano industriale che arriverà a luglio, chi avrà mostrato interesse per l’ex compagnia di bandiera potrà accedere ai dati della società. L’obiettivo sarebbe di arrivare alle offerte vincolanti per ottobre.
Sul Corriere delle Sera Paolo Conti scrive del cambio al vertice in Rai a seguito delle dimissioni del dg Campo Dall’Orto. Nella terna sul tavolo di Padoan il giornalista Antonio di Bella, l’amministratore delegato di Rai cinema Paolo Del Brocco e il direttore della segreteria del Cda Nicola Claudio.
Affari Esteri
Sulla Repubblica Enrico Franceschini dà conto della dura reazione della premier britannica Theresa May all’attentato che ha colpito la capitale inglese sabato sera. Il programma della premier prevede un giro di vite con l’aumento dei controlli, della censura sul web, degli arresti e, se necessario, delle deportazioni. Critiche dalle opposizioni impegnate nella sfida elettorale che si concluderà l’8 giugno con il voto per il rinnovo del Parlamento.
Di Gran Bretagna si occupa anche il Sole 24 Ore, dedicandosi in particolare alle elezioni dell’8 giugno e del possibile impatto che potranno avere sulla Brexit. Nicol Degli Innocenti racconta un esito incerto, nonostante al momento della convocazione delle elezioni il risultato sembrasse scontato. La premier May, che voleva sfruttare il momento di grande popolarità per i Tories per allargare la sua maggioranza parlamentare, rischia ora di non avere più il controllo della camera bassa dovendo cedere ad un patto di coalizione. Qualunque sarà il risultato, difficilmente l’8 giugno potrà non avere pesanti ripercussioni sulla Brexit, considerato che, tra le principali forze politiche, solo i conservatori si collocano su una linea dura nei confronti dell’Ue.