Ricorre oggi l’anniversario dell’inizio dell’ “operazione speciale” dichiarata da Putin in Ucraina. Un anno è trascorso e da allora molti cambiamenti si sono verificati non solo sul fronte del conflitto, ma soprattutto a livello internazionale, avendo ricordato a tutti i paesi la tragedia della guerra.
Inizialmente, la Russia aveva sperato in una “guerra lampo” che si sarebbe conclusa con la presa di Kiev, ma nulla poteva essere più diverso dalla realtà. Il conflitto ha invece acquisito proporzioni enormi e le conseguenze si sono riversate in tutto il mondo. I decessi tra le fila dei soldati ucraini sono stimati essere oltre 100.000, mentre quelli dei soldati russi sono quasi 200.000.
L’attacco russo si è sviluppato su tre fronti: dal sud, attraverso la Crimea che era stata annessa alla Russia nel 2014 tramite un referendum considerato illegale; dal nord, attraverso la Bielorussia, governata dal dittatore Alexander Lukashenko, alleato di Putin; dall’est, verso il Donbass, la regione più orientale dell’Ucraina dove una guerra tra separatisti filorussi ed esercito ucraino aveva avuto già inizio nel 2014.
Nella fase iniziale dell’invasione, l’esercito russo ha assediato la città portuale di Mariupol situata a sud-est dell’Ucraina, la quale è stata privata di beni essenziali come acqua ed energia elettrica mentre veniva costantemente sottoposta a pesanti bombardamenti. Ma l’incubo non ha coinvolto solo questa città, né si è limitato a bombardamenti. Testimonianze provenienti dalle zone liberate hanno documentato uccisioni arbitrarie, rapimenti e violenze che hanno generato reazioni molto dure contro la Russia e hanno aggravato l’isolamento internazionale del paese.
Ma il popolo ucraino non si è demoralizzato né arreso per la difesa della propria libertà.
A settembre, l’esercito ucraino ha compiuto un’incredibile controffensiva che ha portato alla liberazione di vasti territori nel nord-est del paese e alla riconquista della regione di Kharkiv, seguita poi da un’altra importante controffensiva ucraina nella regione di Kherson con l’obiettivo di liberare le città occupate dalle forze russe.
Attualmente, la guerra in Ucraina sembra essere in una fase di stallo. Nonostante la riconquista di Kherson, l’offensiva ucraina per respingere l’invasione russa si è indebolita, mentre l’esercito russo ha continuato a fare pochi progressi significativi sul fronte.
Nonostante questa situazione di stasi, oggi è un giorno importante per ricordarci la tragedia della guerra e delle sue vittime.