Giustizia Quotidiana

Via libera dal Senato per la legge sul Gender Pay Gap

Scritto da vocealta

In Italia arriva finalmente la parità salariale. Il Senato ha approvato ieri, 26 ottobre, il disegno di legge contro il gender pay gap tra uomo e donna.

Dopo l’approvazione unanime di Palazzo Madama, avvenuta lo scorso 13 ottobre, la legge è passata al vaglio della Commissione Lavoro del Senato. In meno di due settimane l’intero provvedimento sulla parità salariale è stato approvato con il sostegno di tutte le forze politiche.

 «Non è comune che nel passaggio da una Camera all’altra l’approvazione di un disegno di legge impieghi meno di 15 giorni. E il fatto che ciò sia accaduto proprio con questo provvedimento dimostra l’urgenza e la concretezza che l’attuale Parlamento ha voluto riconoscere all’incrocio tra i due assi fondamentali per l’uscita dalla crisi pandemica e per la crescita del Paese: lavoro e parità di genere» hanno commentato le deputate del Pd Chiara Gribaudo e Valeria Fedeli.

«Il problema delle donne non è soltanto quello dell’accesso al lavoro, ma la difficoltà soprattutto è mantenerlo il lavoro» ha dichiarato Chiara Gribaudo del Pd. La legge contro il gender pay gap, infatti, non prevede soltanto di colmare il divario nella retribuzione tra uomini e donne, ma anche di far emergere le discriminazioni subite sul luogo di lavoro.

Una prima vittoria di rilievo nella cornice del PNRR che, con la “Missione 5 Inclusione e Coesione”, persegue gli obbiettivi di sostegno dell’empowerment femminile, oltre all’incremento dell’occupazione giovanile e di riequilibrio territoriale.

Cosa significa gender pay gap? Indica la differenza di retribuzione tra uomini e donne con le stesse responsabilità, alle stesse condizioni e con stessa fascia oraria lavorativa. Sebbene l’Italia sia riuscita a ridurre questo divario durante la pandemia da Covid-19, si trova in 63° posizione su 156 Paesi presi in analisi, secondo le statistiche del Global Gender Report 2021.

Prendendo in considerazione l’indagine Ipsos condotta per WeWorld Onlus, tuttavia, a seguito del periodo emergenziale del Coronavirus, almeno cinque donne su dieci hanno dichiarato di temere di perdere il posto di lavoro.

Ad oggi l’Italia ha approvato una legge sulla parità salariale tra uomo e donna, ma la strada verso l’uguaglianza è sicuramente ancora lunga. Tutti gli sforzi futuri dovranno concentrarsi affinché le disposizioni previste dalla norma sul gender gap vengano applicate pienamente.

Cosa prevede la nuova legge? Composta da sei articoli, la legge modifica e integra il preesistente Codice delle Pari Opportunità che, dal 2006, elenca tutte le disposizioni sulla situazione del personale maschile e femminile. Tra le novità più importanti introdotte troviamo: nuovi strumenti per la lotta contro la discriminazione di genere sul posto di lavoro – congedi parentali e incentivo allo smart working -, una definizione più stringente della nozione di discriminazione di genere, oltre all’obbligo per le aziende con più di 50 dipendenti di stilare report biennali in materia di divario di genere tra i propri dipendenti.

Viene introdotta anche la “certificazione della parità di genere”, utile per ottenere sgravi fiscali. L’obiettivo di questa certificazione è quello di attestare “le politiche e le misure concrete adottate dai datori di lavoro per ridurre il divario di genere in relazione alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale a parità di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità”.

 

 

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