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È morto Pierre Carniti, il sindacalista che batté la CGIL

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Si è spento all'età di 81 anni Pierre Carniti, storico segretario generale della CISL, eurodeputato e senatore della Repubblica. 

Nel ruolo di segretario generale della CISL dal 1979 al 1985, Carniti è stato un forte sostenitore del "decreto di San Valentino", fortemente voluto da Bettino Craxi, sulla scala mobile (taglio di 4 punti sullo strumento economico che prevedeva un aumento dei salari con l'aumento dei prezzi), in forte disaccordo con la CGIL. Il decreto viene approvato con un referendum e la CISL di Carniti e la UIL di Benvenuto battono nettamente la CGIL di Lama. Carniti, quindi, abbandona vittorioso la guida del sindacato. 

Marco Pannella propone nel 1985 il nome del leader sindacale come presidente della Repubblica, pur non essendo eleggibile per non aver compiuto i 50 anni di età.

Carniti dal 1989 al 1999 è deputato europeo per due legislature tra le fila del Partito Socialista Italiano. Nel 1992 subentra al posto del deceduto Ezio Arnesi nel Senato della Repubblica sempre con il PSI. 

Fonda Riformismo e Solidarietà ed è tra i promotori, con l'economista della Dc Ermanno Gorrieri, del Movimento dei Cristiano Sociali. I Cristiani Sociali nascono come scissione dalla Democrazia Cristiana, una presenza organizzata sul territorio per i cristiani progressisti. Il partito, attivo dal 1993 al 1998, oggi costituisce una corrente del Partito Democratico a cui aderirono nel 2007. 

Alla notizia della scompara di Carniti, il Senato, riunito per votare la fiducia al governo Conte, ha dedicato all'ex leader della CISL un minuto di silenzio. 

Il giornalista Giancarlo Perna ha scritto di lui: "Già in fasce, era un bebé di sinistra. Il padre, antifascista, lo chiamò Pierre alla francese, per contravvenire all’ordine di regime di dare nomi autarchici. Carniti sdemocristianizzò la Cisl, affidando i maggiori incarichi a non democristiani". 

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