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Un Bergoglio per la politica italiana?

aziende fallimento
Scritto da vocealta

di Stefania Craxi*

aziende fallimentoI quotidiani di oggi pubblicano i dati dell’indagine inquietante di Unioncamere. In Italia, chiudono tre aziende ogni due ore. Un record, che basta per affibbiarci l’etichetta di un paese di falliti. Peccato, però, che queste chiusure non sono date dall’accumulo d’ingenti debiti, ma per mancati incassi, spessissimo da parte di uno Stato che continua ad innalzare la pressione fiscale e non abbassa, nonostante la disoccupazione record, il costo del lavoro.

La verità, per quanto dura e amara, è che l’Italia è sull’orlo del barato. A fallire, non sono solo le aziende, ma al collasso vi è l’intero sistema paese.

Abbiamo istituzioni inefficienti, regni incontrastati della lentocrazia elevata a sistema, una burocrazia onnipresente ed onnipotente, viviamo una crisi di rappresentanza che mina le basi stesse della democrazia, un sistema giustizia che fa acqua da tutte le parti, ed una crisi economico-sociale senza precedenti.

In questo contesto tragico, se non fossimo un paese occidentale con un sistema di soccorso sociale che, nonostante limiti ed inadeguatezze ha retto discretamente alla prova d’urto, le rivolte di piazza sarebbero un fatto ordinario.

In ogni caso, è bene non tirare oltremodo la corda.

Il paese è stanco. E’ stanco di assistere ai soliti teatrini di chi ha il timone di comando eppure si barcamena in un equilibrismo che non produce soluzioni. E’ stanco dei tatticismi, delle guerre di facciata e delle convergenze sottobanco.

Serve decidere. L’Italia ha bisogno di atti di rottura. O se ne prende contezza, o il declino italiano sarà la cronaca di una morte annunciata.

Per la politica, lo dico laicamente, forse è giunta l’ora di un Papa Bergoglio. Ma c’è né uno?

*presidente dei Riformisti Italiani

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