Today

L’Imam di Al Azhar rifiuta gli auguri del Pontefice. E noi diciamo: «solidarietà al Santo Padre»

154
Scritto da vocealta

154Ahmed el Tayyeb, grande imam di Al Azhar, la più importante istituzione del mondo sunnita, ha respinto gli auguri di papa Benedetto XVI in occasione di Eid el Adha, la festa del sacrificio islamico, che si celebrerà questa domenica. Lo scrive il quotidiano egiziano Al Ahram, affermando che el Tayyeb ha accettato, invece, gli auguri ”a titolo personale” del nunzio apostolico, monsignor Michael L. Fitzgerald, perché lo considera ”un amico del popolo egiziano”. A gennaio l’accademia delle ricerche di Al Azhar ha sospeso il dialogo col Vaticano in seguito alle dichiarazioni del Pontefice che invocava la protezione dei cristiani nella regione e che il grande imam ha considerato come un’ingerenza nei affari interni degli Stati islamici.

E noi diciamo: solidarietà al Santo Padre, guida di tutti i cristiani nel mondo, erede di Pietro nel testimoniare la Verità di Cristo, il sacrificio della Croce, l’insegnamento di amore, pietà, carità che è pietra fondante della cultura occidentale.

L’atteggiamento sprezzante di Ahmed el Tayeeb ci fa dire a coloro i quali predicano all’interno della Chiesa cattolica un ecumenismo che annacqua la fede, a quei sacerdoti che ammettono come se nulla fosse le preghiere islamiche davanti alle porte delle chiese e delle cattedrali, che è ora di svegliarsi. Come diceva il nostro antico maestro, don Gianni Baget Bozzo: «L’Islam considera il Cristianesimo come un cane morto e l’Occidente come il vero nemico. I preti ignorano la prima verità, laici e sinistra la seconda».

Un messaggio duro, sferzante, contrario al politicamente corretto. «È da tredici secoli – ricordava don Gianni – che i cristiani conoscono attraverso il dominio, la pirateria, la conversione forzosa, il martirio, la volontà islamica di sostituire con la violenza il cristianesimo nella storia.

Degli attentati di New York e Washington, l’islamismo politico è responsabile e, per quanto l’Occidente non voglia riconoscerlo, la guerra di religione è entrata nella storia perché l’Islam non distingue tra politica e religione». Noi la pensiamo così. E ascoltando le omelie e le preghiere dei fedeli, vorremmo sentir ricordare ciò a cui il Papa si è ribellato suscitando la reazione dell’imam di Al Azhar: la persecuzione dei cristiani nel mondo per mano del fondamentalismo islamico.


Riguardo l'autore

vocealta