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Europa. Un po’ meno rigore (forse)

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Scritto da vocealta

bandiera ueLa lealtà del Pdl al governo sembrerebbe per ora fuori discussione, ma Berlusconi ha chiesto giustamente al premier, oltre alle misure economiche indirizzate alla crescita, anche un atteggiamento diverso in Europa, prendendo le distanze dalle politiche di austerity a senso unico dettate dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. L’Europa e l’euro, a partire dal vertice di questa settimana a Bruxelles, sono dunque il vero banco di prova su cui si gioca il futuro dell’Italia, ed è giunto il momento di cambiare passo dopo l’annus horribilis di Monti, contro il quale ha puntato il dito la stessa Corte dei Conti.

La ricetta del Pdl sembra chiara: il rafforzamento della disciplina e delle regole intese a garantire la stabilità economica deve essere accompagnato da meccanismi effettivamente capaci di promuovere la prosperità e la crescita equilibrata in tutti i Paesi dell’Unione, in un’equa condivisione dei benefici e dei rischi della moneta unica. C’è poi la necessità di rivedere il sistema delle correzioni di bilancio con l’introduzione di un meccanismo trasparente e uguale per tutti, fondato sui principi esplicitati nel Consiglio Europeo di Fontainebleau del 1984, che mettono in relazione la capacità contributiva con la prosperità relativa di ciascuno Stato membro.

In questo contesto, il rafforzamento della disciplina e delle regole volte a garantire la stabilità economica deve essere accompagnato da meccanismi effettivamente capaci di promuovere la crescita equilibrata in tutti i Paesi. Il bilancio comunitario deve costituire uno strumento per promuovere la crescita e l’occupazione, e quindi l’Unione Europea deve poter contare su risorse adeguate ai compiti ad essa affidati. Dunque, le proposte mirate a diminuire i finanziamenti devono essere respinte. Insomma: è urgente passare dalle politiche di rigore, che un’Europa troppo burocratica e poco unita politicamente ha imposto in un momento di grave crisi economica, a una politica che promuova la crescita e lo sviluppo. Abbiamo l’esempio positivo degli Stati Uniti che stanno superando la crisi con una politica espansiva, mentre l’Ue si sta avvitando sempre di più in una spirale recessiva che sta colpendo perfino la Germania. Di crescita e di rilancio si parla da mesi, ora è giunto il momento di passare dalle parole ai fatti.

L’Italia ha mantenuto i suoi impegni, ha riportato i conti in ordine, ora tocca all’Europa fare la sua parte utilizzando anche nuovi strumenti di politica economica.

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