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Nicolas Cage, l’ultimo dei templari

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Scritto da vocealta

l_ultimo_dei_templari_6-610x406Concreto, minimalista, sintetico, sorprendente. Scende giù con un sol boccone l’ultimo templare interpretato da Nicolas Cage. Il sapore è quello agrodolce di un Cinema che ama fantasticare senza perdere mai troppo di vista la complessa natura del genere umano: i suoi demoni, le sue debolezze, le sue disperazioni e la sua voglia di riscatto. Ma stavolta il diavolo si vede per davvero e non si limita ad occupare la parte più buia dello stato d’animo. La sua presenza, tra l’altro, non stona affatto nel tetro Medioevo afflitto da guerre e carestie. Chi spera di incontrare in sala il vecchio e caro Santo Graal, i tesori e le straordinarie avventure tipiche di un genere collaudato non solo sul grande schermo ma anche in format tv in stile Vojager, potrebbe restare parecchio deluso. Perché ne L’ultimo dei Templari diretto da Dominic Sena va in scena semplicemente il Male. Quello vero.

E nella sua affascinante atmosfera gotica non c’è tanto spazio per la gloria, il romanticismo e gli effetti speciali. Che, ovviamente, non mancano. Ma, come tutto il film, sono comunque ridotti al lumicino. All’essenziale. Pure il protagonista (Behman) evita di strafare. Nicolas Cage sceglie il basso profilo, la storia – epurata da superflui approfondimenti – scorre facilmente e conduce lo spettatore ad un finale non troppo banale.

Chi vuole andare oltre le antiche formule di fortunate e pompose saghe (mille personaggi e mille storie che si intrecciano) può ritrovarsi in questo film “povero” ma accessibile e tutto sommato piacevole. Anche se distante dai fasti hollywoodiani dei grandi kolossal.

Poi c’è la religione: tema centrale di tutta la pellicola. Non manca la critica pacifista alle Crociate, mostrate inizialmente in tutta la loro ingiustizia e folle atrocità. Ma anche in questo caso si assiste ad una non trascurabile inversione di tendenza, rispetto allo spirito illuminista del Cinema. Perché la Chiesa si batte ancora per il Bene e il Male, come vedrete, esiste eccome. E non ha una bella faccia.

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