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RESPONSABILITA’ CIVILE DEI MAGISTRATI, PRESCRIZIONE E CONFLITTO DI ATTRIBUZIONI. TRIPLO COLPO DEL PARLAMENTO

Il Parlamento ha messo a segno un triplo colpo in poco meno di quarantotto ore. Sulla Giustiziala maggioranza ha fatto il pieno alla Camera: dopo la prescrizione breve, che va in Aula lunedì con effetti immediati sul processo Mills non appena sarà diventata legge, e il conflitto di attribuzione contro i magistrati milanesi sul caso Ruby che, con il via libera di Gianfranco Fini, potrebbe essere votato prima dell’inizio del processo contro Silvio Berlusconi, ora arriva una norma a sorpresa che allarga la responsabilità civile dei magistrati.
E lo fa, ben al di là del dolo e della colpa grave, con un emendamento della Lega al ddl comunitario calendarizzato per lunedì in Aula. Stavolta il Pdl è stato anticipato dal Carroccio. La norma, infatti, è frutto di un emendamento di Gianluca Pini (Lega) che modifica i confini oltre i quali, dal 1988, un magistrato è ritenuto civilmente responsabile: giudici e pm dovranno rispondere civilmente non solo per «dolo o colpa grave», dunque, ma per tutto ciò che comporti «manifesta violazione del diritto». Così Pdl e Lega anticipano la norma che il ministro Alfano ha inserito nella riforma costituzionale della Giustizia. Per Enrico Costa (Pdl), «è solo un atto dovuto per uniformarsi alla normativa europea ma, purtroppo, ora si assiste da parte dell’opposizione a una difesa corporativa dei magistrati» . Donatella Ferranti (Pd) parla di «intimidazione nei confronti dei magistrati» e Giulia Bongiorno (Fli) è ancora più dura: «è una norma punitiva, sarà il caos». In trincea anche Luca Palamara, presidente dell’Associazione nazionale magistrati: «è iniziata la stagione delle riforme punitive per noi magistrati». Di parere opposto la radicale Rita Bernardini che, invece, esulta: «Finalmente un risultato a 24 anni dal referendum, ci voleva la Ue per imporci una svolta». Nelle ore concitate in cui la commissione Giustizia ha votato un parere favorevole con osservazioni ai colleghi delle Politiche comunitarie la maggioranza ha chiamato i suoi deputati alla mobilitazione generale: «L’emendamento è rivolto a dare attuazione ai rilievi mossi dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia con ricorso presentato alla Corte di giustizia nell’ambito di una procedura di infrazione» , ha argomentato Pini relatore del testo in XIV commissione. Di fatto però, osserva Bongiorno, «viene azzerata l’istruttoria che Pdl e Lega avevano avviato in II commissione sulla responsabilità civile». E ora va calcolata la ricaduta economica: «Ci devono dire quanto costerà tutto questo», chiede Roberto Rao (Udc).
Prossimo banco di prova per la maggioranza è previsto martedì quando la giunta per il regolamento voterà sul conflitto di attribuzione. La maggioranza vuole un voto dell’Aula prima dell’inizio del processo Ruby contro Berlusconi (concussione e prostituzione minorile) e, ieri, Fini non ha chiuso tutte le porte. La prassi affida all’ufficio di presidenza (dove la maggioranza non ha i numeri) la funzione di filtro per le richieste da portare in Aula, ma il caso in esame, osserva Fini, «non risulta riferibile ad alcun precedente». E ciò lascia aperta qualunque ipotesi, anche il voto diretto dell’Aula.

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