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7su7/La rassegna d’autore SPIN (10 aprile 2017)

Prime pagine

 

Strage di cristiani in Egitto, 45 morti

 

Cecchini, parà e sentinelle: in mille per catturare Igor

 

Slitta la manovra, governo a caccia di 800 milioni

 

Bindi: «Lascio la politica»

 

Fuori dai ballottaggi, incubo per i 5 Stelle


Fisco, parte la caccia agli sconti

 

 

Attentati in Egitto

Domenica delle Palme di sangue per i copti, i cristiani egiziani nativi: l’Isis attacca due chiese in Egitto e provoca almeno 45 vittime. Kamikaze a Tanta e Alessandria, il primo tra i banchi, il secondo all’ingresso. Lo Stato Islamico rivendica, il presidente Al Sisi proclama l’emergenza e dispiega i corpi speciali. Papa Francesco tra venti giorni sarà al Cairo. La notizia su tutti i giornali nazionali, tra cui il Corriere della Sera con Francesco Battistini.

 

Sulla Stampa, Francesca Paci intervista lo scrittore egiziano Alaa Al Aswany: «I copti sono l’anello debole. In quanto minoranza vivono perennemente sotto minaccia. La protezione promessa dal regime si è dimostrata un fallimento».

 

Fausto Carioti su Libero: “Se non sai il Corano ti tagliano la gola. A Dacca, nell’hotel in Mali, perfino sui barconi: per i seguaci di Allah chi è diverso va cancellato”. Il titolo dell’articolo è di quelli che faranno discutere: “La belva islamica non è mai sazia di sangue cattolico”.

 

 

Caccia a Igor

Mille uomini, paracadutisti, cecchini. La caccia a Igor Vaclavic, il killer di Budrio, che in una settimana ha ucciso due volte e ferito un agente, continua. I cani hanno trovato un giaciglio dove Igor con molta probabilità ha trascorso alcune ore. L’Interpol: «Le sue impronte sono di un serbo schedato a Belgrado». Ha due pistole con 40 colpi, mangia rubando frutta e verdure. Giusi Fasano sul Corsera.

 

Sul Giornale, Nino Materi polemizza sui ritardi che hanno riguardato l’espulsione di Igori Vaclavic: “I 15 giorni del killer in un Cie, poi di nuovo libero di uccidere. Dal carcere di Ferrara al centro di identificazione di Bari. Per Vaclavic il decreto di espulsione non è stato applicato. Diciassette anni in Italia tra rapine e omicidi, e non è ancora finita”.

 

 

Politica

Sul Fatto Quotidiano, Antonello Caporale intervista la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, che annuncia: «Chiudo con la politica, 23 anni sono abbastanza. Abbandono il campo a fine legislatura. La vita è più di ciò che facciamo. Le primarie? Tutti i miei amici sono con Orlando. Ho lasciato una casa incompiuta e la trovo diroccata. Il Pd non funziona se si trasforma in un carro al seguito dell’uomo solo al comando».

 

L’addio alla piazza di Beppe Grillo: «Evitare gli scontri». Il leader del Movimento 5 Stelle sul blog: non è più tempo delle provocazioni. Si è di fronte a una svolta? Ne parla Annalisa Cuzzocrea su Repubblica.

 

Intanto la Stampa, con un retroscena, svela: “Dai sondaggi sui Comuni l’incubo dei grillini: stare fuori dai ballottaggi”. Secondo le proiezioni il M5S per ora resta al palo in tutto il Nord e il Centro: nelle città si va verso un bipolarismo centrosinistra-centrodestra. L’articolo di Fabio Martini.

 

Sempre sulle pagine del giornale torinese, intervista di Alessandro Di Matteo ad Andrea Orlando: «Con me Gentiloni può stare tranquillo, con altri non saprei. A Renzi dico: «Chi fa delle critiche non tradisce».

 

Silvio Berlusconi ha aderito alla campagna pasquale della Lega Italia per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, facendosi fotografare con diversi agnellini. Paolo Giordano sul Giornale: “Il dubbio in tavola. L’agnello del Cavaliere scuote la Pasqua. La scelta animalista di Berlusconi scatena il dibattito tra favorevoli e contrari”.

 

 

Economia

Slitta la manovra correttiva da 3,4 miliardi richiesta da Bruxelles. Secondo il Messaggero (Luca Cifoni), il governo è ancora alla ricerca di 800 milioni: “Potrebbe slittare il via libera alle misure correttive, manca ancora una parte delle coperture necessarie. Nel menu evasione Iva, più tasse sui giochi e le sigarette, rottamazione delle liti tributarie e tagli di spesa ai ministeri”.

 

Sul Sole 24 Ore l’inchiesta di Dell’Oste, Lungarella e Melis sulla “caccia agli sconti” in campo fiscale: “Dal salva-Italia a oggi 128 interventi sui bonus per le famiglie da indicare nel modello 730. Nell’ultimo anno si sono registrate altre 40 tra nuove agevolazioni, proroghe e modifiche”.

 

Interessante Ferruccio de Bortoli sul Corriere della Sera: “Addio all’euro (ma conviene?). Due anni al massimo, poi svanirebbero i vantaggi di un’eventuale Italexit per imprese ed export prefigurati da una politica avventurista. Sarebbe invece possibile l’esplosione del debito e una massiccia fuga di capitali, con inflazione e povertà”.

 

 

Giustizia

Su Libero lunga intervista di Pietro Senaldi ad Antonio Di Pietro, che a ruota libera dice: «Non sono cambiato: contro il crimine la mia ricetta resta più carcere e mano pesante. Costruiamo più prigioni, ci costa meno della delinquenza. I miei eredi sono i grillini. Se non mi fermavano dall’alto ripulivo questo Paese».

 

 

Altre esteri

Giuseppe Sarcina sul Corriere della Sera: “Gli Usa all’Onu: non c’è pace in Siria con Assad”. Il segretario di Stato americano Rex Tillerson arriva oggi in Italia e domani si sposterà in Russia: uniti contro i terroristi, poi cerchiamo un’alternativa a Damasco. Flotta Usa verso la Corea del Nord. La Casa Bianca: serviva un’azione, non miriamo a cambiare il regime.

 

Intanto, scrive Francesca Caferri su Repubblica, Russia e Iran avvertono gli americani. Fronte comune dopo il raid missilistico contro la Siria: «Risponderemo se verrà ancora superata la linea rossa».

 

Su Libero intervista di Tommaso Montesano al generale Carlo Jean: «Trump sceriffo globale. Donald ha avvertito il mondo che non è Obama. I missili in Siria un segnale per Russia, Iran e Cina. Non farà cadere Assad finché non troverà un successore. Mosca non può fare una nuova guerra fredda, Trump lo sa e non vuole che Putin si allarghi troppo. Mogherini e Bruxelles? Piangono e basta».

 

Martinelli sulla Stampa fa il punto della campagna elettorale francese a due settimane dalle presidenziali: “Fillon scalda la folla a Parigi: «L’immigrazione falso problema». A due settimane dal primo turno è a 5 punti da Macron e Le Pen. «Ridurrò la pressione fiscale sulle famiglie che i socialisti hanno alzato e aumenterò le pensioni più basse»”.

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