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Approvato il nuovo regolamento del Csm. MI: “Accolte molte nostre proposte, ma si poteva fare di più”

plenum csm
Scritto da Super User

plenum csmIl plenum del Consiglio superiore della magistratura, presieduto dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, ha approvato questa mattina il nuovo regolamento interno dell’organo di autogoverno delle toghe. Il testo è passato con 18 voti a favore e 7 astenuti (i togati di Magistratura Indipendente Claudio Galoppi, Lorenzo Pontecorvo e Luca Forteleoni, e i laici di centro-destra Antonio Leone, Maria Elisabetta Casellati e Pierantonio Zanettin).

 

Proprio il gruppo di Magistratura Indipendente ha motivato in una nota la scelta dell’astensione: “Il testo del nuovo regolamento del Consiglio superiore della magistratura, votato questa mattina dal plenum nella seduta presieduta dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, recepisce molte delle proposte avanzate da Magistratura Indipendente per una maggiore trasparenza dei lavori del Consiglio, ma nonostante questi elementi di positività rimangono degli aspetti attorno ai quali la riforma poteva e doveva mostrarsi più coraggiosa“.

 

“Il nuovo regolamento – continua la nota di MI – recepisce la nostra proposta sulla pubblicità delle sedute delle commissioni nel caso del conferimento di incarichi direttivi e semidirettivi. Un grande passo in avanti per la trasparenza del Csm. Pubblicità, infatti, significa possibilità di conoscere realmente, senza mediazioni, i percorsi attraverso i quali maturano le proposte consiliari. Consideriamo positiva anche la condivisione mostrata dal plenum alle nostre posizioni volte a favorire una maggiore dialettica tra il Comitato di presidenza e il Consiglio, con la norma che consentirà al singolo consigliere richiedente l’apertura di una pratica di interloquire con il Comitato, che a sua volta dovrà riferire al Consiglio sull’esito della procedura. Nonostante ciò, sotto alcuni aspetti la riforma poteva e doveva essere più incisiva. In particolare, non è stata accolta la nostra proposta volta a eliminare più radicalmente la prassi delle ‘nomine a pacchetto’ e a ridurre il peso delle correnti, preferendo la soluzione dell’applicazione di un ballottaggio potenzialmente ‘ad infinitum’ con i rischi di una paralisi dell’attività deliberativa ma, soprattutto, del formarsi di accordi e maggioranze trasversali non trasparenti e indipendenti dal merito comparativo”.

 

“Pur non avendo mai, in nessun momento, fatto mancare il nostro contributo propositivo al dibattito sul nuovo regolamento e pur riconoscendo la positività del percorso riformatore, ne denunciamo i limiti, che ci apriranno a un più vigile e attento impegno applicativo”, concludono le toghe di Magistratura Indipendente.

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