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Sorrentino pronto a incantare Cannes

Scritto da vocealta

Nella 77esima edizione del Festival di Cannes troveremo un unico titolo battente bandiera italiana. Si tratta di “Parthenope”, l’ultima fatica del premio Oscar Paolo Sorrentino. L’attesa, così come l’aspettativa, è tanta.

La proiezione è prevista per il 21 maggio, le poche anticipazioni che sono state rilasciate dalla produzione descrivono il film come: “Il lungo viaggio della vita di Parthenope, dal 1950 quando nasce fino a oggi. Un’avventura al femminile senza eroismi, ma abitata dalla passione inesorabile per la libertà, per Napoli e dagli imprevedibili volti dell’amore; quelli veri, quelli inutili e quelli indicibili che ti condannano al dolore e poi ti fanno ricominciare. La perfetta estate di Capri da ragazzi, avvolta nella spensieratezza, e l’agguato della fine. Le giovinezze hanno questo in comune, la brevità. E poi tutti gli altri, i napoletani vissuti, osservati, amati, uomini e donne disillusi e vitali, le loro derive malinconiche, le ironie tragiche, gli occhi un po’ avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro. Sa essere lunghissima la vita, memorabile o ordinaria. Lo scorrere del tempo regala tutto il repertorio di sentimenti. E lì in fondo, vicina e lontana, questa città indefinibile, Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male”.  

Dopo il successo dell’ ultimo film “È stata la mano di Dio”, il regista torna a parlare della sua amata terra natia: Napoli.

La casa di produzione che ha acquistato i diritti nordamericani del film è la A24. Si percepisce subito come Sorrentino ambia ambizioni internazionali. L’obiettivo sarà anche quello di colpire il mondo del cinema americano replicando il successo ottenuto tra critica e pubblico con “La grande bellezza” che gli valse l’Oscar come miglior film straniero nel 2014.

Rimanendo nel presente, “Parthenope” sembra avere i requisisti in regola per contendersi l’ambita Palma d’Oro. Premio che in Italia manca dal 2001, quando ad aggiudicarsela fu Nanni Moretti con “La stanza del figlio”.

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