Politica

SONIA GANDHI, UNA SPERANZA ITALIANA

Tra le grandi economie emergenti dei Bric (India, Brasile, Russia e Cina), l’India registra il tasso più basso di partecipazione delle donne alla forza lavoro: il 34,2 per cento, secondo l’Onu. Ma le cose stanno cambiando e Sonia Gandhi non ha dubbi sull’impatto positivo che il ruolo delle donne può avere sul suo Paese. La vedova del figlio di Indira Gandhi Rajiv, leader del Congress Party e erede indiscussa della dinastia Nehru/Gandhi, è costantemente al lavoro per incrementare l’occupazione femminile:  «nessuna impresa – assicura – garantisce un ritorno tanto elevato quanto investire nelle donne».
La settimana scorsa ha accettato di partecipare alla conferenza annuale della Commonwealth Foundation, a Londra, che questa volta è stata dedicata alle “donne come agenti di cambiamento”, per portare la sua testimonianza sulla «metà migliore dell’umanità». Secondo Sonia Gandhi sono cinque i settori in cui le donne hanno dimostrato di poter cambiare il suo Paese: le comunità femminili, che stanno trasformando l’India rurale; la politica, dove le donne hanno ottenuto una quota di rappresentazione del 33% negli organismi rurali e cittadini; i diritti sociali; l’impresa e le tecnologie. Una forza e un coraggio che la rendono ottimista non solo per la sua India: «A volte mi chiedo – ha osservato – se l’empatia delle donne con la natura, la loro preoccupazione per il futuro dei loro figli non possa aiutare il mondo a trovare una via allo sviluppo più sostenibile».
È la nona persona più influente del pianeta (classica Forbes, 2010) ed è la donna alla guida della più grande democrazia, che significa avere sulle spalle la responsabilità di un sesto dell’umanità. Indubbiamente un grande politico ma soprattutto una speranza di cambiamento… nata in Italia! Che sia di buon auspicio? (da l’Avanti! del 23 marzo 2011).

 

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