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Decreto Sicurezza Bis, Salvini accusa il M5S, gli alleati di governo contestano

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I leader del Movimento 5 Stelle e della Lega discutono su decreto sicurezza bis. A rivelare l’insoddisfazione per primo è il ministro degli Interni, Matteo Salvini.

Il leader del Carroccio lancia un ultimatum: «O passa questo testo o è un problema grosso per il governo. O ci sono questi emendamenti o non si va avanti», invocando una questione di principio. «Non si cerchino pretesti per far cadere il governo – aggiunge il vicepremier -, sono pronto a incontrare le forze di polizia e le rappresentanze sindacali per spiegare loro la verità sugli emendamenti al dl sicurezza bis. Conta la verità, non la propaganda. Invierò un invito formale in queste ore».

La risposta degli alleati di governo non si fa attendere, e su un post scrivono che «non capiamo perché Salvini continui a dire sciocchezze e falsità riguardo agli emendamenti sul dl sicurezza bis. Facciamo un attimo chiarezza. Gli emendamenti respinti, di cui parla Salvini, hanno anche la nostra firma. E questo Salvini lo sa bene», aggiungendo inoltre (quasi accusando) «capiamo l’esigenze meramente propagandistiche, capiamo il problema dei finanziamenti dei fondi oscuri, ma dalla Lega ci aspettiamo sincerità. Dovrebbero dire sempre la verità ai cittadini. Punto».

L'emendamento a firma dei deputati del M5S e della Lega sugli straordinari dei Vigili del fuoco è pronto per essere depositato. Le ore annue di straordinario vengono elevate dal 2019 a 340mila. L’aumento del monte ore ha un costo di 1,91 milioni. «Basta attacchi alle Camere – sostiene Riccardo Fraccaro, ministro per i rapporti col Parlamento di area Cinque Stelle – gli emendamenti al decreto Sicurezza, firmati anche dal M5S, vengono vagliati come da prassi e alcuni sono già stati riammessi. Salvini lo sa, lavori alla riformulazione dei testi invece di fare la vittima. Noi siamo al fianco delle forze dell'ordine».

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