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Di Maio: serve un vertice di Governo per sciogliere i nodi con la Lega

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«Non è vero che io chiamo e il ministro dell'Interno Salvini non risponde, come ho letto, ma è vero che Salvini non vuol fare il vertice di Governo che io chiedo da un mese. Dobbiamo fare l'autonomia, il salario minimo orario, la flat tax, la norma sulla trasparenza delle nomine in sanità, il taglio degli stipendi ai parlamentari, la legge sul conflitto Di interesse: ma serve un vertice di governo per dirimere i nodi, come abbiamo sempre fatto. Serve trovare un'intesa sulle cose su cui non siamo d'accordo, come è naturale visto che siamo due forze politiche diverse». Lo ha detto il vice presidente del Consiglio e ministro del Lavoro Luigi Di Maio, alla conferenza stampa al Senato di presentazione dell'emendamento al disegno di legge del Ddl Calabria che mira a introdurre criteri meritocratici nelle nomine dei direttori generali della Sanità. «Se oggi si va a rilento su alcuni dossier – ha precisato poi Di Maio – la Lega deve chiedere conto a sé stessa e non a noi. Non ci si può aspettare di essere al Governo con il Movimento 5 Stelle e poi chiederci di chiudere un occhio sulla corruzione, che è la vera emergenza nazionale a partire dalla sanità, perché questo non lo faremo mai».

Di Maio ha poi continuato: «Sono 4 mesi che è cambiato qualcosa nell'atteggiamento della Lega che ci preoccupa. Non è una novità che in questo governo ci siano due forze politiche che non siano d'accordo su tante cose ma questo non vuol dire che il governo non debba andare avanti». E sull’argomento sanità: «Sì bravi medici, no ai raccomandati. Basta nomine politiche in sanità». «Negli ultimi 4 mesi – spiega il leader pentastellato – ho visto la Lega passare da posizioni molto più moderate, che avevano secondo me riscosso anche un consenso maggiore nella popolazione a il giorno di Pasqua con il fucile in mano, ai libri scritti con Casapound – che sono quelli che sono andati nella periferia di Roma a dire 'io ti stuprò e poi due esponenti l'hanno pure stuprata una ragazza, sono quelli che dicono che l'antifascismo è il male assoluto – alimentando uno scontro ideologico che a me non interessa alimentare perché in questo Paese si deve lavorare sulle cose concrete. Ogni volta che io vedrò delle derive DI ultradestra o scomposte lo dirò prima e anche dopo le elezioni, perché il M5S è un argine alle derive in questo Paese, sia quelle corruttive e anche verso una serie di atteggiamenti che alimentano tensione nel Paese».

Parlando di immigrazione: «A me dispiace che il decreto Sicurezza bis non parli di rimpatri. Perché già il fatto che stiamo facendo un bis fa capire che c'è qualcosa che ci siamo dimenticati nel precedente». Secondo il ministro del lavoro, bisogna «favorire con norme e stanziamenti economici gli accordi di cooperazione allo sviluppo di paesi di provenienza di queste persone per poter attuare i rimpatri».

Annunciando la presentazione di un emendamento di un emendamento al "Decreto Calabria" che limiti la discrezionalità nella scelta dei manager della sanità: «Sull'autonomia regionale ero pronto un mese fa, ma dopo il caso Siri il ministro dell'Interno Salvini l'ha presa sul personale». Ora però prima di approvare l'autonomia «bisogna cacciare dalla sanità i raccomandati e i figli di… ». «Su questa proposta – ha evidenziato Di Maio – entro oggi aspettiamo una risposta dalla Lega. Non dal Pd e da Forza Italia, che sono i partiti maggiormente coinvolti dalla ultime inchieste giudiziarie che hanno colpito le Regioni».

Di Maio ha ricordato che «nel contratto c'è scritto che dobbiamo togliere la sanità dalla mani dei partiti e noi vogliamo farlo». «Oggi pomeriggio nel decreto Calabria entra un emendamento del M5s che dice che già iniziamo a selezionare per merito e togliamo potere alla politica regionale Di selezionare chi vuole a capo degli ospedali e delle Asl, in attesa Di approvare un disegno di legge più organico – sottolinea Di Maio -. Ci aspettiamo entro il tardo pomeriggio una risposta dalla Lega su questo emendamento che toglie finalmente dalle mani della politica regionale la sanità. Se lo si vuole migliorare siamo disponibili a qualsiasi miglioria ma ci aspettiamo una risposta chiara».

 

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