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Virginia Raggi presso le case assegnate ai nomadi, proteste di Casa Pound

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A Casal Bruciato (ovvero presso la zona urbanistica 5B del Municipio IV di Roma Capitale) prosegue lo scontro che vede impegnati i residenti, sostenitori del movimento politico di Casa Pound e famiglie nomadi assegnatarie degli appartamenti popolari in zona.

Sotto lo stabile che ospita l’appartamento assegnato alla famiglia rom infatti alcuni abitanti e attivisti protestano contro la decisione del comune, raggiungendo anche derive razziste e insulti da parte di alcuni soggetti nella fattispecie contro una nomade e sua figlia di rientro presso la struttura scortati dalla polizia. Nel frattempo Casa Pound da un lato e Movimenti per la casa hanno indetto per oggi due opposte manifestazioni.

Sul posto si è recato il sindaco di Roma, la pentastellata Virginia Raggi, andando presso una delle case. «Questa famiglia – ha detto il sindaco – risulta legittima assegnataria di un alloggio. Ha diritto di entrare e la legge si rispetta. Siamo andati a conoscerli e sono terrorizzati. Abbiamo avuto modo di far conoscere questa famiglia ad alcuni condomini. Chi insulta i bambini e minaccia di stuprare le donne forse dovrebbe farsi un esame di coscienza. Non è questa una società in cui si può continuare a vivere».

Il sindaco è uscito scorato dall’abitazione, bersagliata a sua volta dalle proteste dei manifestanti, le quali le hanno rivolto pesanti e offensivi insulti, molti anche sessisti.

Don Ambarus, direttore della Caritas di Roma, ha espresso tutte le sue preoccupazioni e che dall’entourage della Raggi «ci hanno detto che speravano iniziasse finalmente una nuova vita per loro dopo 20 anni nei campi. Stanno cercando di capire cosa succederà. Sperano di poter resistere».

Sua Eminenza il vescovo ausiliare di Roma mons. Giampiero Palmieri era altresì presente all’incontro, dichiarando che «domani il Papa incontrerà il mondo dei rom, noi li abbiamo invitati la sera quando la chiesa di Roma incontrerà il Papa a San Giovanni. Non sappiamo se verranno ma sono stati molto onorati dell'invito. Ora sono molto spaventati».

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