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Via libera del Def

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Il Consiglio dei ministri ieri ha approvato il Documento di economia e finanza (Def), il primo del nuovo Governo, che traccia le linee guida della politica di bilancio e di riforma per il prossimo triennio, con l'obiettivo fondamentale di una nuova fase di sviluppo economico e di un miglioramento nell'inclusione sociale e della qualità della vita nel pieno rispetto dei vincoli europei.

La previsione di crescita tendenziale e' stata ridotta allo 0,1% per l'anno in corso, in un contesto di debolezza economica internazionale che il Governo ha fronteggiato mettendo in campo due pacchetti di misure di sostegno agli investimenti (il dl crescita e il dl sblocca cantieri) che dovrebbero portare ad una crescita aggiuntiva di 0,1 punti percentuali, fissando così il livello di Pil programmatico allo 0,2%, che salirebbe allo 0,8% nei tre anni successivi.

Grazie alla riduzione di spesa già prevista e alla solidità dell'impianto della Legge di Bilancio, il deficit di quest'anno dovrebbe attestarsi al 2,4% del Pil, sia nel quadro programmatico che in quello tendenziale, per poi avviare un percorso di graduale riduzione che dovrebbe portarlo all'1,5% nel 2022. Il deficit strutturale scenderebbe dall'1,6% tendenziale del Pil di quest'anno allo 0,8% programmatico nel 2022, convergendo verso il pareggio strutturale.

E' prevista una salita del rapporto debito/Pil, già moderatamente aumentato lo scorso anno, anche nel 2019, mentre per i prossimi anni resta l'obiettivo di una significativa riduzione, con il debito sotto il 130% del Pil nel 2022. Con una spinta sul fronte degli investimenti che li porterebbe dall'1,9% del Pil del 2018 al 2,5% del Pil nel 2022 e nella consapevolezza che le riforme sono la via maestra per migliorare il potenziale di crescita, il Governo intende agire su più fronti per incrementare la produttività di diversi comparti dell'economia.

Tra le misure previste per sostenere la crescita economica allo 0,2%, il ministero dell’Economia cita come stimolo agli investimenti privati il potenziamento della Nuova Sabatini (l’agevolazione per le imprese che vogliono acquistare nuovi macchinari ed attrezzature), la reintroduzione del cosiddetto superammortamento (maxi sconto per chi investe in beni strumentali nuovi) e l’istituzione di un fondo di garanzia per le medie imprese.

Ancora, vengono introdotti il rifinanziamento del fondo di garanzia per la prima casa e l’estensione del “sisma bonus” per i soggetti incapienti, mentre arrivano incentivi alla rigenerazione urbana. Il Mef sottolinea come queste misure «in concerto con quelle previste dal dl sblocca-cantieri, sono in grado di dare una spinta al Pil per l’anno in corso quantificabile in 0,1 punti percentuali».

Inoltre, «risorse significative saranno investite nella diffusione della banda larga e si promuoverà lo sviluppo della rete 5G». Nel programma, aggiunge il ministero guidato da Tria, rientrano anche «il rilancio della politica industriale, con l’obiettivo non solo di rivitalizzare settori in crisi, come il trasporto aereo, ma anche quello di spostarsi verso nuovi modelli, come la produzione di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale»

Nel programma rientrano anche le semplificazioni amministrative e l'aumento dell'efficienza della giustizia. In campo fiscale, si intende continuare il processo di riforma delle imposte sui redditi in chiave flat tax, incidendo in particolare sull'imposizione a carico dei ceti medi, mentre si proseguirà negli interventi di sostegno alle famiglie ed alla natalità.

Il vicepremier Luigi Di Maio ha detto:« Con l'inserimento della Flat tax nel Def indirizzata al ceto medio come avevamo chiesto, e non solo ai ricchi, vince il buonsenso. Sono molto soddisfatto. Andiamo avanti così, facendo ripartire il Paese, spingendo sulla crescita e sostenendo le famiglie che hanno veramente bisogno, senza sventolare false promesse come è stato fatto in passato»

Matteo Salvini al termine del Consiglio dei ministri ha dichiarato:« E' positivo il giudizio sul Def» E ha affermato «La flat tax si farà, nel documento se ne parla in due passaggi. Non si torna indietro su quota 100, nessun aumento dell'Iva» In effetti, nelle bozze del Def e del Programma nazionale di riforma la flat tax è citata, ma il passaggio con l’indicazione delle aliquote, già indicato come provvisorio, sarebbe proprio saltato.

Dal canto suo il ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno sottolinea il «turnover al 100% nelle pubbliche amministrazioni» e nessun taglio previsto per i prossimi mesi.

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