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Reddito di cittadinanza e quota 100: per Di Maio “un giorno storico”, ma per Salvini?

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Ieri approvati in Consiglio dei Ministri Reddito di cittadinanza e quota 100. Il governo prova a mostrarsi compatto, ma con qualche imbarazzo, le opposizioni incalzano

Ok al reddito di cittadinanza e quota 100. Le misure simbolo di Movimento 5 Stelle e Lega si faranno, anche se molto ridimensionate rispetto alle promesse. Tutto bene, dunque? Non proprio. A testimoniare il clima febbrile la foto a margine della conferenza stampa.

A sinistra e in centro Luigi Di Maio e Giuseppe Conte mostrano fieri un foglio power point stampato con le scritte “reddito di cittadinanza” e “quota 100”. A destra Matteo Salvini ne ha uno solo con la scritta “quota 100”. Un caso? Probabilmente no.

La misura proposta dal Movimento 5 Stelle, infatti, è invisa al mondo produttivo del nord che appoggia convintamente la Lega. Infatti, nonostante la nuova strategia nazionale di Salvini, il Ministro dell’Interno ha ancora una base elettorale decisamente spostata verso il settentrione: non può permettersi troppi regali al compagno Luigi.

Anche in conferenza il segretario della Lega si concentra più sul suo provvedimento, anche se mostra entusiasmo per l’intera proposta governativa: «Quota cento la dedico alla signora Fornero e Monti, è un punto di partenza non di arrivo, obiettivo finale è quota 41; quindi la signora Fornero si prepari a piangere ancora. Con queste due iniziative diamo un’idea di Italia per i prossimi 30 anni. Non sono misure temporanee».

Un giorno storico”, invece, lo ha definito Di Maio, che garantisce sulle coperture e sulla compattezza del governo (“in 20 minuti il Cdm ha dato il via libera a una norma fondamentale che istituisce un nuovo welfare state in Italia”). Anche Conte non nasconde la gioia: «Questo governo le promesse le mantiene e questi due provvedimenti costituiscono il tassello di una politica economica sociale di cui andiamo fieri».

In totale 5 milioni di persone saranno toccati da reddito e pensione di cittadinanza, 1,7 milioni di famiglie di cui 255mila nuclei con disabili. Da aprile a dicembre 2019 saranno garantiti loro 6 miliardi di euro. Per chiedere il reddito si potrà avere massimo un ISEE di 9.360 euro, con varie distinzioni per single, figli a carico e disabilità. Il patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, non dovrà superare i 30.000 euro l’anno. In media si tratta di 400 euro a famiglia e 140 a persona. Dopo 18 mesi di fruizione è necessario accettare un’offerta di lavoro su tutto il territorio nazionale. Agli stranieri residenti in Italia da almeno 10 anni è consentito accedere alla misura.

Dalle opposizioni arriva immediata la critica, per voce del capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci: «Salvini e Di Maio continuano a chiamarli Quota 100 e reddito di cittadinanza, anche se sono solo fuffa e truffa. Altro che nuovo welfare, le norme applicative dei provvedimenti sono infarcite di codicilli, e sarà difficile individuare anche gli assegnatari e gli importi stanziati. Sul reddito di cittadinanza, in particolare, le risorse investite potevano essere usate per incentivare e creare nuovi posti di lavoro, non per dare contributi che saranno del tutto inattivi. Ormai il Governo trasforma tutto in una parata di regime, anche oggi la conferenza stampa di Conte sembrava quella per il lancio del Festival di Sanremo».

Forza Italia infine critica il reddito di cittadinanza, ma cerca di assolvere Matteo Salvini, l’ex/non ex alleato. Dice Berlusconi: «Forza Italia non attacca la Lega, ma le decisioni prese dal governo, in accordo con la Lega, che sono difformi dal programma elettorale del centrodestra».

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