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Italia a Malta: «Fate attraccare Lifeline», mentre è scontro sui vaccini. Di Maio «Decreto dignità prossima settimana»

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Prosegue a ritmo serrato l’attività del governo in carica. In queste ore il ministro dell’Interno Matteo Salvini sta dettando la linea, durissima nei confronti delle navi delle ong che solcano il Mediterraneo. Da quanto si apprende tramite fonti governative, infatti, la Capitaneria di porto italiana avrebbe rivolto a Malta richiesta formale di far attraccare la Lifeline, un’imbarcazione che soccorre i migranti in mare. «La nave fuorilegge Lifeline è ora in acque di malta, col suo carico di 239 migranti – scrive su Twitter il leader della Lega – Abbiamo chiesto che Malta apra i porti». 

L’equipaggio spiega le sue ragioni in un tweet: «La nostra nave batte bandiera olandese», e in allegato postano la conferma della registrazione, avvenuta presso il porto di Amsterdam il 19 settembre 2017. Secondo la ong il salvataggio di ieri è avvenuto in acquae internazionali, mentre nella notte la nave ha assistito un mercantile che aveva soccorso un gommone in difficoltà. 

Ai microfoni di Radio Capital parla anche Axel Steier, portavoce della ong Lifeline: «In Europa c’è libertà di parola, e il ministro Salvini ha il diritto di dire cose del genere, ma stiamo lavorando seguendo le leggi internazionali». Spiega Steier che «al momento siamo a metà strada fra Libia e Malta, la situazione è tranquilla, la gente ha avuto coperte, cibo e assistenza medica dai nostri medici e infermieri. – continua il portavoce – non abbiamo feriti gravi e speriamo che la situazione si risolva presto». 

Anche il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli esprime la sua opinione usando Instagram. «Le vite umane vanno sempre salvate  – scrive Toninelli – ma ciò deve accadere in sicurezza e nella legalità. Tutte le navi delle ong che operano nell’illegalità e speculano su questi gommoni della morte dovranno essere sequestrate». 

Nel frattempo Matteo Salvini interviene anche sulla questione vaccini. Al telefono con RadioStudio54 afferma di garantire «l’impegno preso in campagna elettorale nel permettere che tutti i bimbi entrino in classe». Il titolare del Viminale ritiene inoltre che «10 vaccini obbligatori siano inutili e in parecchi casi pericolosi se non dannosi». Al ministro replica l’esperto, l’immunologo Roberto Burioni, che sulla sua pagina Facebook scrive «No, ministro Salvini, dieci vaccini non sono inutili e tantomeno dannosi. Sono gli stessi vaccini -spiega il medico – che vengono usati con identici tempi e identici modi in tutto il mondo. Sono i dieci vaccini che hanno salvato e salvano, in tutta sicurezza, milioni di vite». Il post, condiviso anche da Matteo Renzi sulla sua pagina, mostra infine preoccupazione per il fatto che quella che è una «menzogna» capace di minare la sicurezza del Paese venga proferita da chi di questa dovrebbe occuparsi. 

Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio è invece intervenuto a margine dello scontro con il presidente francese Emmanuel Macron, a cui ha rivolto parole dure, definendolo «scomposto capo di stato, che prima ha sempre parlato di rapporti di buon vicinato quando i governi italiani stavano zitti e adesso comincia ad attaccare a giorni alterni». Per quanto riguarda il cosiddetto «decreto dignità», il leader pentastellato dice che potrebbe partire la settimana prossima e sarebbe «la prima misura di questo governo». Di Maio riferisce inoltre che la norma si occuperà di eliminare la burocrazia per le imprese, di intervenire sul precariato, di vietare la pubblicità sul gioco d’azzardo. Inoltre il decreto interverrà sulle delocalizzazioni. 

Prossimi step – assicura il ministro – saranno l’abolizione dei vitalizi e quindi si passerà alle pensioni d’oro sopra i 5 mila euro. Di Maio parla anche di reddito di cittadinanza, spiegando che «non è dare soldi a qualcuno per starsene sul divano ma è dire con franchezza: hai perso il lavoro, ora ti è richiesto un percorso per riqualificarti, ma mentre ti gormi e lo Stato investe su di te, ti do un reddito e in cambio dai al tuo sindaco ogni settimana 8 ore lavorative gratuite di pubblica utilità». 

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