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No del Quirinale a Savona, Conte rimette l’incarico: nuovo mandato a Cottarelli

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Una congiuntura che finirà nei libri di storia sta tenendo impegnati i cronisti italiani in questi giorni, mentre i cittadini col fiato sospeso attendono la risoluzione della crisi di governo più lunga della storia repubblicana. Durante il weekend sembrava essersi ormai compiuta la missione di Giuseppe Conte, con l'ipotesi che la sua riserva si sarebbe sciolta con l’accettazione dell’incarico. Tuttavia in un’escalation di tensione fra i partiti della probabile maggioranza e il Qurinale, l’ipotesi di governo è definitivamente tramontata: Luigi Di Maio e Matteo Salvini, infatti, dopo essersi entrambi e separatamente recati al Colle nel pomeriggio di ieri, vi hanno mandato Conte con una sola parola d’ordine: accettare l’incarico solo con Paolo Savona al ministero dell’Economia. Tuttavia il Presidente della Repubblica, come ha poi spiegato nel suo intervento davanti ai giornalisti della Loggia, non ha ritenuto opportuno firmare l’atto di nomina del prof. Savona, le cui posizioni avrebbero portato – secondo Mattarella – il Paese verso l’uscita dall’eurozona. In un’ottica di tutela dei risparmi e della stabilità dei mercati, il capo dello Stato ha quindi accolto il mandato rimessogli da Conte e qualche ora dopo ha fatto sapere la sua decisione: Carlo Cottarelli è stato convocato al Quirinale

Il terremoto politico di ieri sera ha visto un Salvini furioso, mentre Luigi Di Maio e Giorgia Meloni hanno pubblicamente chiesto la messa in stato di accusa per il Presidente della Repubblica. Una mossa giudicata troppo azzardata e addirittura eversiva dai leader di Pd e Fi, Silvio Berlusconi e Maurizio Martina. Tuttavia questa mattina i mercati sembravano aver dato fiducia all’Italia: mentre piazza Affari apriva in positivo, lo spread calava. L’attesa per Cottarelli ha visto sprofondare le borse e impennarsi lo spread, attualmente attorno ai 230 punti base. 

L’economista, ex commissario alla spending review, Carlo Cottarelli dirige l’Osservatorio Conti Pubblici. È stato ricevuto questa mattina alle ore 11:30 da Sergio Mattarella. Dopo un colloquio durato più di un’ora, è arrivato l’annuncio del Segretario Generale, Ugo Zampetti: «Il Presidente della Repubblica ha conferito l’incarico di formare il governo al prof. Carlo Cottarelli». 

A seguire è stato proprio il premier incaricato a parlare con i giornalisti riuniti nella sala stampa del Quirinale. Cottarelli ha spiegato molto chiaramente gli obbiettivi del suo incarico: «Il Presidente mi ha chiesto di presentarmi in Parlamento con un programma che porti il Paese a nuove elezioni». Il presidente del Consiglio incaricato ha poi spiegato che l’attività del suo governo potrà avere due risvolti: nel caso in cui ricevesse la fiducia potrà occuparsi della legge finanziaria e mandare il Paese alle urne all’inizio dell’anno prossimo; al contrario se il Parlamento non dovesse accordare la fiducia al governo, questo si dimetterà immediatamente, attendendo così agli affari di ordinaria amministrazione in attesa del voto previsto dopo l’estate. «Vorrei sottolineare – aggiunge Cottarelli in ossequio all’idea di “governo neutro” proposta da Mattarella – che il governo manterrebbe in questo caso una neutralità completa rispetto al dibattito elettorale: mi impegno a non candidarmi per le prossime elezioni – promette l’ex commissario – e chiederò un simile impegno a tutti i membri del governo». 

Ma il suo discorso mirava anche a tranquillizare i mercanti in crescente tensione, e infatti non ha trascurato i risvolti economici di questa perdurante crisi. «L’economia italiana è ancora in crescita e i conti pubblici rimangono sotto controllo» ha evidenziato Cottarelli, prima di assicurare che nell’esecutivo che si appresta a fermare ci sarà «una gestione prudente dei nostri conti pubblici». Parole di rassicurazione anche per i partner europei: nonostante anche lui ritenga essenziale una dialettica comunitaria che difenda gli interessi italiani, il presidente del Consiglio incaricato considera anche che «come paese fondatore dell’Unione Europea il nostro ruolo nell’Unione resta essenziale come resta essenziale la nostra continua partecipazione all’area dell’Euro». 

Cottarelli si è quindi recato negli uffici dedicati al governo presso il palazzo di Montecitorio, da dove condurrà i lavori per la formazione dell'esecutivo che – assicura lui stesso – si concluderanno «in tempi stretti»

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